
Sempre più bambini maneggiano smartphone (foto d'archivio Germogli)
Modena, 31 ottobre 2019 - E’ indagato per adescamento di minore tramite la rete internet l’uomo che nei giorni scorsi ha contattato attraverso una chat un bambino di 9 anni, col chiaro intento di circuirlo. I carabinieri, a cui martedì si è rivolto il padre del bimbo, in poche ore sono risaliti all’identità della persona a cui è intestato il dispositivo - computer o cellulare - da cui la settimana scorsa e per quattro giorni di fila erano partiti i messaggi inequivocabili. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe proprio dell’autore delle frasi ora agli atti il quale avrebbe anche spedito al piccolo alcune sue fotografie su cui sono in corso accertamenti. La notizia di reato arriverà presto sul tavolo della Procura distrettuale di Bologna che si occupa dei reati informatici. Il presunto pedofilo, sarebbe un italiano di mezza età residente fuori Modena.
A sporgere denuncia nella mattinata di martedì è stato il padre del bambino che è andato dritto alla caserma dei carabinieri di Modena. «Mio figlio tramite l’applicazione Tik-Tok è stato contattato da un ’signore’ che è a tutti gli effetti un pedofilo – ha comunicato l’uomo nella chat dei genitori con un messaggio vocale – Da quattro giorni gli mandava messaggi con scritto ’ti voglio bene’, ’ sei il mio fratellino’, ’vorrei essere il tuo papà virtuale’. Ho visto che altri bambini della scuola sono iscritti a questa applicazione e quindi vi esorto a controllare i ragazzi e la App perchè la cosa è alquanto grave, chi vuole sapere i dettagli mi contatti pure», si è reso disponibile questo genitore. «Questo individuo – ha aggiunto il papà del bimbo adescato – aveva iniziato a fare anche videochiamate, gli diceva ’mettiti sotto le coperte così possiamo parlare’, ’cambio la mia immagine del proifilo con quella di un bambino così i tuoi genitori non se ne accorgono’. Ho sequestrato il cellulare a mio figlio, che tra l’altro era spaventato perché mi ha visto preoccupato. Non vorrei che altri bambini siano stati contattati. Fate attenzione».
Un messaggio che ha preoccupato i genitori partecipanti alla chat scolastica e non solo. In breve tempo la comunicazione di questo papà è rimbalzata sui telefonini di mezza Modena, arrivando anche a genitori di alunni che frequentano altre scuole. Non solo, è stato condiviso anche il messaggio di allerta diffuso dalla preside del primo circolo attraverso il registro di classe: «Si informano le famiglie degli alunni – ha scritto la professoressa Concetta Ponticelli, dirigente scolastico – che su segnalazione di un genitore siamo venuti a conoscenza che la app Tik-Tok è stata utilizzata per contattare il figlio d a un pedofilo. Invitiamo tutti i genitori a prestare la massima attenzione sull’utilizzo che i propri figli fanno dei giochi e delle App visti i pericoli che questi comportano».
«Quanto accaduto in una scuola elementare di Modena non deve più verificarsi. Un presunto pedofilo ha cercato di adescare un bimbo di 9 anni in una chat per adolescenti. – interviene la deputata emiliana di Forza Italia Benedetta Fiorini – I controlli dei genitori sono assolutamente necessari ma a volte non bastano. Occorre tentare di risolvere il problema alla fonte, escogitando soluzioni tecniche in modo da impedire ai malintenzionati l’accesso alle chat ed alle app, usate dai minori, ed agire per bloccarli immediatamente. Come parlamentare – continua Fiorini – mi attiverò per capire di quali strumenti dispongono le forze dell’ordine e chiederò ulteriori interventi al ministero per tutelare i minori. Intanto mi complimento sia con il genitore che ha subito denunciato il fatto ai carabinieri, consentendogli di risalire al presunto pedofilo, sia con la dirigente del plesso scolastico che ha lanciato l’allarme avvertendo tutti i genitori».