Pip Gazzate, tutto da rifare Il Tar dà torto al Comune

Nonantola, la sentenza ’boccia’ la scelta del consiglio che ha fermato il progetto. Platis: "Avevamo ragione, diniego immotivato. Si rischia il danno erariale".

Pip Gazzate, tutto da rifare  Il Tar dà torto al Comune

Pip Gazzate, tutto da rifare Il Tar dà torto al Comune

Spunta un nuovo colpo di scena nell’intricata vicenda del Pip Gazzate, per il quale il consiglio comunale si era espresso, a maggioranza, contro l’intervento di urbanizzazione proposto dalle società NIM e O&N, intenzionate ad ampliare la loro attività (semplificando, ma non correttamente, questo intervento era stato definito il nuovo "polo logistico"). Ieri pomeriggio, infatti, è arrivata la doccia fredda del Tar (Tribunale amministrativo regionale), che con una sentenza, figlia del ricorso presentato dalle società, ha annullato la delibera comunale. Quindi, ora, è tutto da rifare. Tra i primi a dare notizia della sentenza del Tar – che ha bocciato la delibera dell’amministrazione comunale –, i consiglieri comunali di Forza Italia, Antonio Platis e Pino Casano. Platis poi spiega: "E’ significativo che, in questa sentenza, il Comune di Nonantola sia stato condannato in toto alle spese legali, per 3.000 euro. Non succede quasi mai quando le ragioni di chi ha impugnato la delibera non sono evidenti. Il Tar, infatti, ha sostanzialmente detto che il diniego espresso dall’amministrazione comunale per il Pip Gazzate non sono ben motivate. Ovvero, ha detto le stesse cose che il sottoscritto e il mio collega Casano diciamo da sempre. Il Tribunale amministrativo regionale ha infatti rimarcato che quel comparto è zona D2, quindi edificabile a vocazione industriale, e il progetto che era stato presentato era quindi coerente con la classificazione della zona. Non solo: sempre il Tar ha di fatto riconosciuto i benefici di interesse pubblico che avrebbe questo intervento, dalla vasca di laminazione, ai nuovi parcheggi, ai collegamenti stradali, alla pista ciclabile. Ora, quindi, all’amministrazione rimangono due strade: o tentare di motivare con ben circostanziati argomenti il proprio diniego a procedere, o contraddire quanto precedentemente deliberato e dare il via ai lavori. Il problema è che – prosegue Platis – se l’amministrazione comunale non decide di ritornare sui propri passi e opterà per continuare sulla strada del no, potrebbe poi aprirsi una maxi causa risarcitoria, da oltre 15 milioni di euro. Già per i 3.000 euro a cui oggi è stato condannato il Comune, peraltro, lo stesso Comune dovrebbe rifarsi sui consiglieri che hanno votato a favore della delibera. Cosa succederebbe con una causa milionaria? Noi siamo stati sempre gli unici consiglieri a dare battaglia fin dall’inizio. Più volte abbiamo denunciato il danno erariale, ma finora non siamo stati ascoltati". Per domani pomeriggio, l’amministrazione comunale ha convocato tutti i consiglieri comunali e il legale del Comune, per studiare la sentenza del Tar e vagliare le prossime mosse.

Marco Pederzoli