"Porta a porta, cassonetti presi d’assalto"

Sassuolo, in viale Gramsci ritiri dei sacchi in ritardo. Un residente: "Pochi bidoni rispetto agli abitanti". .

"Porta a porta,  cassonetti  presi d’assalto"

"Porta a porta, cassonetti presi d’assalto"

Giusto ieri sono stati resi i noti i primi risultati dell’introduzione della raccolta rifiuti ’porta a porta’ a Sassuolo (con una aumento della percentuale della differenziata dal 64% al 70% in un mese) ma sul nuovo sistema misto (solo carta e plastica vanno lasciate una volta a settimana davanti alle case) continuano a piovere lamentele, soprattutto nelle zone più densamente abitate. E se già il sindaco, registrato con soddisfazione quel 6% in più, ha ricordato come "differenziare sia importante, non meno che mantenere il decoro", sono diversi i cittadini, soprattutto quelli che abitano i grandi condomini, a lanciare l’allarme su un sistema che andrebbe giocoforza migliorato. Questione, al netto delle ovvie inciviltà a proposito delle quali c’è ampia letteratura sui social, anche di collocazione dei cassonetti. Quelli vecchi, rilevano i residenti di diverse zone cittadine, non sono stati adeguatamente sostituiti e a problemi si aggiungono problemi, anche in ordine alle tempistiche di ritiro, non ancora in linea con le aspettative, e complicate magari anche da chi, il proprio sacco, lo lascia in ritardo (succede) o (succede più spesso) con eccessivo anticipo. "Io abito in un condominio di trenta famiglie, circondato da palazzine da ottodieci appartamenti ciascuno e da altri palazzi. Ci ritroviamo con due cassonetti per il vetro, e prima non ne avevamo, due per l’organico e due per l’indifferenziata: i cassonetti che prima ‘servivano’ le altre palazzine sono stati tolti e il risultato è che il nostro palazzo è assediato, e alcuni cassonetti, tra l’altro, tolgono parcheggi", spiega Vincenzo Capitano. Lui abita sul tratto di viale Gramsci più prossimo alla stazione, dove ieri poco prima delle 16 i sacchi gialli (e qualcuno blu) erano ancora sui marciapiedi, a raccontare impatto ancora non ottimale del servizio. Stigmatizzato, oltre che dal sindaco, anche dal capogruppo in consiglio comunale della Lista Macchioni, che in tempi non sospetti e ben prima dell’entrata in vigore promosse una raccolta firme contro il nuovo sistema, e dal consigliere di Forza Italia Claudia Severi, che sul tema ha presentato un’interrogazione consiliare. Saldando un fronte di scontenti oltremodo nutrito, cui si iscrive anche l’ex sindaco, e oggi presidente del consiglio comunale, Luca Caselli. "Credo che sia chiaro a tutti che la raccolta porta a porta nei grandi centri della nostra provincia sia partita senza che fosse già pronto un servizio all’altezza della situazione", ha scritto, aggiungendo come "a questo punto mi auguro che Hera faccia un passo indietro – la conclusione, amara, dell’ex sindaco – ogni giorno assistiamo a scenari di desolante degrado".

Stefano Fogliani