Prof no green pass Unibo: "Guarito dal Covid, ma non userò il certificato verde"

Il modenese Francesco Benozzo: "Tradirei me stesso e i miei ragazzi, meglio restare senza stipendio"

Francesco Benozzo, docente di Filologia a Unibo e candidato al Nobel

Francesco Benozzo, docente di Filologia a Unibo e candidato al Nobel

Modena, 9 gennaio 2022 - Avrà il Green pass perché guarito dal Covid, ma non ha intenzione di usarlo in quanto la sua idea sull’obbligo vaccinale per i docenti non è cambiata. Il modenese Francesco Benozzo, è uno dei docenti universitari sospesi dal lavoro perché non vaccinati. Professore di Filologia e Linguistica all’Università di Bologna, coordina il dottorato in Studi Letterari e Culturali, dirige tre riviste scientifiche internazionali ed è il responsabile di numerosi centri e gruppi di ricerca inter-universitari. Poeta e musicista di fama internazionale, con all’attivo più di 700 pubblicazioni scientifiche, Benozzo è stabilmente candidato al Premio Nobel per la Letteratura dal 2015, con candidature che sono state rese pubbliche dal Pen International.

"Mi è capitato di risultare positivo al virus, – racconta il professore – sto trascorrendo la quarantena prevista, e tra pochi giorni mi troverò automaticamente in possesso del demenziale Super green pass. Qualcuno mi ha suggerito di sfruttare la situazione e tornare all’Università, dopo quattro mesi di sospensione dal lavoro e dall’insegnamento, essendo io ora ’in regola’. Per me la questione nemmeno si pone: non si tratta certo di possedere dei requisiti, bensì di rifiutare anche solo l’idea che il dispositivo di soggiogamento stabilisca dei requisiti per poter vivere normalmente. Se accedessi alle aule universitarie e potessi godere del mio sacrosanto stipendio solo in quanto esibisco un certificato verde, certamente eviterei di vivere di stenti, ma al tempo stesso – senza che questo rappresenti un giudizio da parte mia nei confronti di chi invece lo utilizza – mi sentirei una persona meschina, inadeguata e traditrice: prima di tutto nei confronti degli studenti discriminati costretti a stare fuori dalle aule; poi nei confronti delle persone che hanno perso come me il lavoro per non cedere a questo subdolo ricatto di Stato, ma che non hanno contratto il virus e dunque non hanno la mia stessa possibilità; e infine nei confronti di me stesso, della mia consapevolezza critica e dei principi che sto cercando di portare avanti con un minimo di coerenza".

Benozzo, appena entrato in vigore l’obbligo vaccinale per i docenti, aveva tenuto ache lezioni all’paerto molto partecipate, incassando la solidarietà di numerosi studenti. Poi la sospensione da parte di Unibo, quattro mesi a casa senza stipendio. Infine il contagio che gli porta automaticamente un Green pass non voluto.

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