FRANCESCO VECCHI
Cronaca

Quelle borgate distrutte nel dramma del 1939

È un libro di Roberta Rossi del 2008, ‘Storie di Boccassuolo’, edito da Incontri editrice, a narrare, dopo un’accurata raccolta...

È un libro di Roberta Rossi del 2008, ‘Storie di Boccassuolo’, edito da Incontri editrice, a narrare, dopo un’accurata raccolta...

È un libro di Roberta Rossi del 2008, ‘Storie di Boccassuolo’, edito da Incontri editrice, a narrare, dopo un’accurata raccolta...

È un libro di Roberta Rossi del 2008, ‘Storie di Boccassuolo’, edito da Incontri editrice, a narrare, dopo un’accurata raccolta documentale e di testimonianze, gli effetti che nel secolo passato le frane hanno avuto nella zona del movimento del terreno riattivatosi venerdì scorso. Pagine particolarmente significative alla luce di un’attualità che a cadenza purtroppo stagionale ripropone l’emergenza del dissesto idrogeologico in Appennino. Scrive Rossi, riferendosi alla grande frana del 1939, quella avvenuta più a valle della attuale, sempre nella zona di Boccassuolo e che distrusse diverse borgate senza fare vittime: "Nei trenta giorni precedenti al maggio del 1939 non aveva fatto altro che piovere, era scesa tanta acqua come non si era mai visto prima. Sassi sempre più grandi cominciarono a rotolare dalle pareti rocciose dei Cinghi, precipitando a tutta velocità sulla strada. Dalle borgate vicine si sentivano rumori inquietanti, la terra sembrava diventare sempre più instabile... Le case furono svuotate nel giro di poche ore, mentre nell’aia si aprivano crepe sempre più grandi: c’era chi si portava via anche i mobili, chi si limitava a raccogliere nei sacchi la biancheria e qualche ricordo di una vita che sarebbe dovuta ricominciare da capo, altrove. ’Mio padre’ racconta Luciana Galvani che allora era poco più che una bambina ’mi prese in braccio e mi portò via dalla nostra casa, dalla nostra terra di Casa Pighera che stava per sgretolarsi sotto i nostri piedi". Tempi lontani, mezzi ben differenti. Ma testimonianze comunque preziose per un territorio più fragile di altri.

f.v.