Raul Demoliti morto annegato a Modena: "Amava i trattori, per noi era di famiglia"

I titolari del caseificio dove Demoliti lavorava: "Era un ragazzo dinamico, volevamo crescesse qui"

Raul Demoliti davanti a uno dei trattori con cui lavorava

Raul Demoliti davanti a uno dei trattori con cui lavorava

Modena, 29 giugno 2022 - "Gli abbiamo insegnato tutto ciò che fa parte del nostro lavoro; avevamo la presunzione di accompagnarlo nella sua crescita, fino all’età adulta, ma non abbiamo fatto in tempo: è questo a farci più male". Sono ancora tutti sconvolti al Caseificio Bio Reggiani di Castelfranco, dove lavorava Raul Demoliti, 22enne che ha tragicamente perso la vita al Ponte di Olina dopo essere stato probabilmente risucchiato da un ‘rullo’ d’acqua nel torrente Scoltenna.

Lavorava lì, insieme al papà Stefano, con la sua passione più grande: i trattori. É nei campi che avrebbe voluto passare tutta la sua vita, spezzata improvvisamente da un destino crudele e beffardo. Un ragazzo che aveva trovato con successo il lavoro dei propri sogni. All’agricoltura, infatti, aveva dedicato gli studi presso l’istituto agrario Spallanzani di Vignola poi, una volta fatto i conti con i suoi desideri, era andato a lavorare nei campi, sempre e solo sopra ad un trattore. Teresa Menghini, madre del titolare del Caseificio, lo ricorda come un ragazzo "estremamente dinamico":

Raul, nel proprio lavoro, aveva bisogno di soddisfazione, appagamento e nuove avventure. Gli era capitato di cambiare lavoro per capire se ci fosse stato qualcosa ancora più all’altezza delle sue passioni. Ma la sua destinazione finale era sempre il Caseificio, tra i motori, gli attrezzi agricoli e i colleghi con cui era anche estremamente legato e usava uscire in pizzeria.

"Era un trattorista nato: appena presa la patente, ha iniziato subito a guidarli. Non capita spesso, al giorno d’oggi, di trovare ragazzi così appassionati e disposti a lavorare ad orari difficili – prosegue Teresa –. Noi per lui eravamo come una seconda famiglia. Siamo tutti ancora sconvolti da un messaggio di sabato pomeriggio, quando ci è arrivata la drammatica notizia: non ci volevamo credere. Questa è una disgrazia incredibile. Non si può andare a fare una scampagnata al fiume con la fidanzata, scappando alla morsa del caldo, e morire così". Ora i lavoratori del Caseificio fanno cordone intorno al papà Stefano: "È distrutto dal dolore. In questi giorni lo stiamo cercando di supportare in tutte le maniere: continueremo a stargli vicino fino e anche oltre il giorno del funerale". Ancora da fissare la data per l’ultimo saluto a Raul. Dovrebbero, infatti, arrivare oggi novità sul suo funerale. Tuttavia, l’Autorità giudiziaria non ne avrebbe disposto l’autopsia.