
di Emanuela Zanasi
Hanno utilizzato un grosso sasso e sono riusciti persino a infrangere il vetro antisfondamento. La spaccata è avventa martedì notte ai danni del laboratorio di panetteria e pasticceria ’Mignon’ di via Rubes Triva, nel quartiere Sacca. Una delle titolari, Alessandra Tazzioli, è stata avvisata ieri mattina alle 6,30 dalla polizia, avvertita da un residente della zona che ha notato al risveglio la porta a vetri dell’esercizio sfondata. "Hanno rubato il computer e pochi spiccioli – spiega Alessandra – non sembra vi siano altre cose che mancano. Anzi, dimenticavo, hanno preso anche le mie scarpe, un paio di comodissime Birkenstock che uso a lavorare".
I ladri, dunque, hanno lasciato dietro di loro soprattutto danni: oltre alla porta sfondata che ovviamente è da sostituire, hanno buttato all’aria il laboratorio. Ma per la professionista il problema è più radicale. Siamo nel quartiere Sacca, vicino all’ex mercato ortofrutticolo, una zona che ciclicamente finisce al centro delle polemiche per la presenza di spacciatori e di persone che vivono ai margini, occupando i vicini stabili abbandonati da tempo. "L’edificio qui di fronte è un covo di senzatetto – prosegue Alessandra – noi li vediamo ogni mattina uscire, per non parlare dello spaccio: ci sono spesso movimenti e gente sospetta, situazioni che io e la mia socia abbiamo segnalato. Non possiamo nemmeno dire che non ci sono i controlli, le forze dell’ordine passano di tanto in tanto ma ci hanno detto che se non li colgono in flagranza non possono fare nulla. La conclusione è che noi non lavoriamo tranquille. Ieri, ad esempio, – spiega ancora Tazzioli – ero da sola perché la mia socia è in vacanza e mi sono chiusa dentro a chiave perché ho paura a restare con le finestre aperte".
Ieri mattina è stato appunto un vicino a chiamare gli agenti della questura che, a loro volta, hanno allertato la proprietaria. Sul posto sono accorsi gli agenti della volante e i colleghi della polizia scientifica che hanno effettuato tutti i dovuti accertamenti all’interno del locale; rilievi volti ad individuare eventuali ‘indizi’ o impronte lasciate dai malviventi. I ladri non solo hanno distrutto la vetrata, ma hanno pure ribaltato e messo a soqquadro l’intero laboratorio, forse nella speranza di trovare qualcosa di ‘prezioso’ all’interno del mobilio. Probabilmente il colpo è stato messo a segno durante la notte e i ladri sono poi fuggiti indisturbati col bottino.