Gli estesi fenomeni di liquefazione verificatisi a San Felice e dintorni durante il terremoto del 2012 hanno suscitato l’interesse dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Da ieri gli studiosi italiani in collaborazione con i colleghi francesi dell’istituto Cerema hanno iniziato indagini geofisiche che proseguiranno fino al 18 settembre, nell’ambito del progetto Pnrr - MEET dal titolo "Verso l’identificazione dei meccanismi fisici che guidano il comportamento non lineare del suolo mediante accelerometria: caratterizzazione del sito di San Felice". "L’obiettivo di questa ricerca – spiegano dall’INGV - è quello di distinguere i diversi meccanismi fisici alla base del comportamento non lineare del suolo per ottenere previsioni più raffinate utilizzando le osservazioni sismologiche. Prevedere con precisione tali comportamenti rimane tuttora una sfida per la ricerca scientifica". E a questo, ad acquisire preziose informazioni con l’utilizzo di sismometri triassiali a stazione singola, sfruttando il rumore ambientale e basandosi sulla misura delle onde superficiali fatta in corrispondenza di diversi sensori (geofoni) posti sulla superficie del suolo, mirano le rilevazioni condotte con una tecnica non invasiva, che non necessita di perforazione, ne stendimenti o cavi. Le indagini lineari saranno realizzate nell’area dello Stadio e nell’area di Villa Ferri con stendimenti costituiti di 72 geofoni, infissi nel terreno con spaziatura di 1 metro.
Alberto Greco