REDAZIONE MODENA

"S. Francesco, progetto da rivedere. Il restauro spetta alla comunità"

Mirandola, il restyling della chiesa fa discutere e la petizione per modificarlo è sostenuta dal consiglio. L’architetto e storico Petocchi: "Non si può rivoluzionare storia e tradizione senza logica".

"S. Francesco, progetto da rivedere. Il restauro spetta alla comunità"

La visita nei giorni scorsi di Lucia Borgonzoni, sottosegretaria al Ministero della Cultura, ha rilanciato l’interesse per la ricostruzione della chiesa di San Francesco, un luogo unico, identitario da secoli della comunità mirandolese. Il suo restauro da tempo è bloccato al segretariato regionale del MiC attorno alla discussione nata riguardo al progetto presentato dalla società Gnosis Progetti di Napoli, per modificare il quale è stata presentata dal Comitato Pro San Francesco e dalla Associazione La Nostra Mirandola anche una petizione, che ha incontrato anche il favore dell’intero consiglio comunale e ne chiede una modifica.

A indispettire la popolazione è soprattutto l’idea di campanile "capitozzato", in luogo di quello a cono, previsto dai professionisti campani, sui quali trova da eccepire anche l’architetto Massimo Petocchi, esperto nella tutela del restauro e conoscitore della ricca storia della San Francesco fin dalle origini. Il professionista mirandolese, approfondendo le ricerche su questo gioiello architettonico risalente addirittura al 1278, ha ricordato che agli inizi del ’900 la chiesa di San Francesco era dotata del "nartece", "al portagh", una sorta di portico (vestibolo, ndr) esterno alla facciata dove i mirandolesi penitenti si ritiravano in preghiera prima di entrare in chiesa. "Era – racconta Petocchi – il luogo dove stazionare per fare una analisi della propria coscienza, al di là del sacramento della confessione". Ed è partendo da questi ricordi che muovono dalle tracce della vita di questo straordinario luogo di culto, distrutto dal terremoto del 2012, che Petocchi spezza una lancia in favore di una modifica del progetto Gnosis. "Sono convinto – sostiene Petocchi – che la vera committenza del restauro spetterebbe alla comunità mirandolese. Il progetto post sisma, con il campanile a forma di prisma, monco e sprovvisto di finestre, rivoluziona storia e tradizione senza logicità, poiché il campanile a cono della San Francesco non può essere decontestualizzato dalla storia e dalla memoria collettiva".

Alberto Greco