REDAZIONE MODENA

"Sacca rifugio per drogati e invisibili Sindaco, venga a passeggiare con noi"

Il comitato incalza Muzzarelli dopo l’ennesimo episodio criminale. "Troppe promesse non manutenute. Qui ogni giorno i senzatetto entrano ed escono a loro piacimento dagli stabili abbandonati"

di Valentina Reggiani

"L’amministrazione la deve smettere di considerarci di serie B: invitiamo il sindaco a venire a fare una passeggiata qui con noi la sera". Sono sul piede di guerra i residenti della Sacca, soprattutto dopo l’ennesimo furto nella zona, ai danni di un laboratorio di pasticceria di via Triva. "C’è poco da dire, la situazione è tragica – afferma uno dei residenti, Domenico Manilia – Ogni giorno senzatetto, spacciatori e tossicodipendenti entrano ed escono dalle aree abbandonate come se fosse casa loro. Abbiamo acquistato qui perché ci avevano promesso un’oasi e invece è diventato un inferno. Si parla di una residenza per anziani nell’edificio noto come ’Rotore’ e di realizzare servizi utili allo studentato, ma noi temiamo che il palazzone diventi un altro R-Nord – sottolinea Manilia – Eppure il progetto iniziale era bellissimo, con una grande piazza al centro. Sono passati diciotto anni e tutto è fermo, nel più profondo degrado". A sottolineare come nessuno abbia ancora capito i tempi di questa presunta riqualificazione è anche Camillo Po, portavoce del comitato. "Fino ad ora ogni promessa che ci hanno fatto non è stata mantenuta. Intanto tutta la zona si è trasformata in dormitorio per senzatetto e piazza indisturbata dello spaccio". Gianpaolo Maini ribadisce che i residenti vogliono essere resi partecipi di quanto accadrà all’ex Pro Latte, altro stabile abbandonato della zona. "Avete idea del carico di mezzi e del traffico che ci sarà se davvero verrà realizzata una moschea? – tuona Maini – L’azienda Cpc, ha presentato un progetto che prevede solo cemento, eliminando il verde. Noi non contestiamo i tanti posti di lavoro messi ‘sul piatto’, ma recuperare un’area significa garantire il giusto rapporto verde-cemento: è su questo che deve lavorare l’imprenditoria privata. Noi vogliamo capire le sue intenzioni, ne abbiamo il diritto e vogliamo anche sapere cosa comporterà la realizzazione di questo centro culturale e il traffico che creerà, tenendo presente che in quel punto nascerà anche il nuovo Polo Conad".

Sergio Meschiari fa presente come lo squallore attorno al Rotore aumenti: "Se sono questi gli 80 milioni di euro del Pnrr spesi per la zona allora andiamo bene: davanti abbiamo solo degrado. C’è un progetto unico per questo quartiere o no? Quali saranno i servizi fruibili per il cittadino?". I residenti puntualizzano di non essere contrari alla moschea: "Non è una questione religiosa – sottolineano –, non vogliamo neppure chiese cattoliche o templi buddisti. Vogliamo soltanto quello che ci hanno promesso, evitando la realizzazione di altri insediamenti che porteranno smog e traffico. Qui si registra il più alto tasso di inquinamento della città: i livelli superano quelli di via Giardini. Abbiamo chiesto la centralina fissa di rilevamento e ci è stata negata pure quella".