
Il tecnico Fabio Grosso
Chissà se è la fuga giusta, quella che il Sassuolo ha confezionato sbancando Frosinone e mettendo il Pisa di nuovo tre punti sotto, ma soprattutto allargando a 6 il suo vantaggio dal terzo posto. Della quarta piazza – lontana 15 lunghezze – ad oggi non ci si preoccupa ma, detto che i 40 punti dei neroverdi raccontano che Grosso ha migliorato il se stesso che vinse il campionato nel 2022/23 (il suo Frosinone aveva 36 punti) e il Sassuolo di oggi va più forte di quello che vinse la B 12 anni fa e che alla 17ma aveva 39 punti, restano da fare almeno un altro paio di considerazioni. La prima, ovvia, è che nulla è deciso e che, per stare alle ultime 5 stagioni di B, c’è un’occasione in cui la prima dopo 17 giornate non è stata promossa a fine campionato (stagione 2021/22, alla 17ma comandavano Pisa e Brescia, non salirà nessuna delle due) a confermare quell’imprevedibilità della quale si fa scudo anche Fabio Grosso quando gli si chiede se il Sassuolo è davvero in fuga e quanto valgono i suoi 40 punti e l’annesso primato. La seconda è che, realisticamente, se non è la fuga giusta gli assomiglia molto: forte come il Sassuolo di oggi, nelle ultime 5 stagioni, viaggiava solo il Benevento del 2019/20, che verrà promosso in A con il punteggio record di 86 punti e che, dopo 17 giornate, aveva già 9 lunghezze di vantaggio sulla seconda.
Come quello delle ‘streghe’ di allora, il cammino del Sassuolo di oggi non sembra contendibile e, a testimoniarlo, c’è anche il vantaggio sugli inseguitori. Non tanto sulla seconda (a Santo Stefano c’è Pisa-Sassuolo), quanto sulle altre, che rincorrono lontane (Spezia, -6 punti) o lontanissime (Cremonese, -15) ed irrobustiscono un primato che, sempre per stare alle ultime 5 stagioni, ha garantito promozione in A in quattro occasioni su cinque. Il Palermo che arriva al Mapei Stadium sabato e il Cosenza che chiuderà il 2024 neroverde, inframmezzate dal redde rationem dell’Arena Garibaldi diranno al Sassuolo che 2025 lo aspetta. Ma azzardiamo, e diciamo che se i distacchi saranno questi anche tra 15 giorni il Sassuolo potrà dire di essere a buon punto. E la fuga cominciata a novembre, quando i neroverdi si presero il primato, blindandolo poi giornata dopo giornata, assumerà il suo reale peso specifico. Rivelandosi, chissà, davvero decisiva. A definirla tale oggi si corre forse troppo, ma i numeri qualcosa suggeriscono…
Stefano Fogliani