REDAZIONE MODENA

Sassuolo, prove generali di fuga solitaria. Lo scontro diretto con il Pisa sarà decisivo

Intanto mister Grosso viaggia più veloce di quando venne promosso con il Frosinone. Solo il Benevento del 2019/20 aveva gli stessi punti

Il tecnico Fabio Grosso

Il tecnico Fabio Grosso

Chissà se è la fuga giusta, quella che il Sassuolo ha confezionato sbancando Frosinone e mettendo il Pisa di nuovo tre punti sotto, ma soprattutto allargando a 6 il suo vantaggio dal terzo posto. Della quarta piazza – lontana 15 lunghezze – ad oggi non ci si preoccupa ma, detto che i 40 punti dei neroverdi raccontano che Grosso ha migliorato il se stesso che vinse il campionato nel 2022/23 (il suo Frosinone aveva 36 punti) e il Sassuolo di oggi va più forte di quello che vinse la B 12 anni fa e che alla 17ma aveva 39 punti, restano da fare almeno un altro paio di considerazioni. La prima, ovvia, è che nulla è deciso e che, per stare alle ultime 5 stagioni di B, c’è un’occasione in cui la prima dopo 17 giornate non è stata promossa a fine campionato (stagione 2021/22, alla 17ma comandavano Pisa e Brescia, non salirà nessuna delle due) a confermare quell’imprevedibilità della quale si fa scudo anche Fabio Grosso quando gli si chiede se il Sassuolo è davvero in fuga e quanto valgono i suoi 40 punti e l’annesso primato. La seconda è che, realisticamente, se non è la fuga giusta gli assomiglia molto: forte come il Sassuolo di oggi, nelle ultime 5 stagioni, viaggiava solo il Benevento del 2019/20, che verrà promosso in A con il punteggio record di 86 punti e che, dopo 17 giornate, aveva già 9 lunghezze di vantaggio sulla seconda.

Come quello delle ‘streghe’ di allora, il cammino del Sassuolo di oggi non sembra contendibile e, a testimoniarlo, c’è anche il vantaggio sugli inseguitori. Non tanto sulla seconda (a Santo Stefano c’è Pisa-Sassuolo), quanto sulle altre, che rincorrono lontane (Spezia, -6 punti) o lontanissime (Cremonese, -15) ed irrobustiscono un primato che, sempre per stare alle ultime 5 stagioni, ha garantito promozione in A in quattro occasioni su cinque. Il Palermo che arriva al Mapei Stadium sabato e il Cosenza che chiuderà il 2024 neroverde, inframmezzate dal redde rationem dell’Arena Garibaldi diranno al Sassuolo che 2025 lo aspetta. Ma azzardiamo, e diciamo che se i distacchi saranno questi anche tra 15 giorni il Sassuolo potrà dire di essere a buon punto. E la fuga cominciata a novembre, quando i neroverdi si presero il primato, blindandolo poi giornata dopo giornata, assumerà il suo reale peso specifico. Rivelandosi, chissà, davvero decisiva. A definirla tale oggi si corre forse troppo, ma i numeri qualcosa suggeriscono…

Stefano Fogliani