
Il sistema scout speed all’interno di una vettura della polizia municipale
Modena 4 dicmbre 2015 - A San Michele dei Mucchietti per un paio di giorni s’è pensato che a fare le multe fosse un’entità: invisibile quanto efficace. Sono ‘inspiegabilmente’ fioccati in contemporanea numerosi verbali di accertamento di violazione del codice della strada. «Tra i miei clienti – ci racconta un commerciante – il 30% è stato multato». Uno dopo l’altro, meccanico dopo residente dopo benzinaio (per intenderci). Punti sulla patente evaporati e il grande interrogativo: ma come fanno se non li abbiamo nemmeno visti appostati? La risposta, che di sicuro non ha fatto sorridere i diretti interessati (alcuni pizzicati oltre i limiti più di una volta) si trova nei verbali stessi: scout speed. Il meccanismo in questione è piuttosto semplice da spiegare. Si tratta di un’auto della polizia municipale dotata di ‘occhi’ (in questo caso di Sassuolo ma la vicenda porta all’attualità anche di altri lidi lungo lo Stivale). È sufficiente che ti transiti accanto, magari procedendo in direzione contraria alla tua, e se stai andando troppo veloce la fotocamera interna ti inquadra, accumulando in pochi secondi tutti quei dati che poi basta ‘tradurre’ e quantificare, codice della strada alla mano, imbustare e spedire al proprietario del veicolo un po’ troppo frettoloso. Il sistema vale anche per controllare la validità dell’assicurazione. Morale: niente segnaletica di avvertimento, nessuna possibilità di passare inosservati, almeno a San Michele. Della serie, le annose polemiche sugli autovelox mobili possono essere decisamente archiviate, o, meglio, aggiornate. Ma il tema di fondo resta lo stesso: non è che oltre all’effetto deterrente così l’amministrazione fa anche cassa? La pensano così in tanti, in quella via San Michele dove la Renault Megane familiare della municipale fa ormai parte della quotidianità. Sia chiaro, il tratto in questione è già stato oggetto di accese polemiche perché in tanti lì schiacciano troppo sull’acceleratore. Però così, o almeno questo è l’umore generale, a pagare dazio sono soprattutto residenti ed esercenti. Ecco i principali motivi: «In altri comuni espongono il cartello – ci spiega proprio una cittadina di San Michele – degli accertamenti con scout speed in corso. Qui di cartelli non ce ne sono proprio e il mezzo, che passa lungo la stessa via più volte al giorno, è tarato esattamente sui cinquanta chilometri orari, in una strada dove se fai i cinquanta tutti ti lampeggiano. Il risultato? Nella mia famiglia in poco più di un mese tutti siamo stati multati. E per ‘tutti’ intendo otto persone». Intanto c’è già chi si prepara a presentare ricorso.