
Il dottor Giovanni Casaletti, del servizio igiene del territorio e dell'ambiente
Modena, 16 aprile 2021 - Una quindicina di classi in quarantena questa settimana, più otto la scorsa. Si stima siano oltre una ventina, a oggi, le sezioni in isolamento a pochi giorni dalla ripresa della scuola in presenza. Le superiori sono tornate sui banchi al 50% (dad prorogata fino al 30 aprile). Numeri che appaiono alti, poiché le nuove e più stringenti regole in vigore a partire dalle elementari (per gli asili nulla è cambiato nel tracciamento), impongono la didattica distanza con un solo caso di positività per classe. Il dottor Giovanni Casaletti, capo del servizio Igiene pubblica dell’Asl di Modena, ’assolve’ le scuole.
Ripartono i focolai a scuola... "Considerando che l’isolamento di 14 giorni scatta con una sola positività rilevata, possiamo dire che questi numeri sono ancora bassi. A scuola si rispettano le regole e i contagi avvengono all’esterno, per lo più in famiglia. L’isolamento con un solo caso è stato pensato come ulteriore misura di cautela perché le scuole, seppur sicure, possono favorire in generale gli incontri tra ragazzi e quindi il contagio ’esterno’. Siamo inoltre in presenza di una variante inglese più contagiosa, dominante".
Finito l’isolamento, l’intera classe fa il tampone per poter tornare a scuola? "Sì, sempre. Tutti devono fare il tampone molecolare prima di rientrare. Nel caso il positivo sia l’insegnante, gli alunni delle classi in cui il docente insegna vengono messi in didattica a distanza e sottoposti al tampone dopo 6/7 giorni di dad. Non sono però in quarantena, si tratta di un isolamento fiduciario, cioè non vanno a scuola ed è loro consigliato non incontrare nessuno".
I tamponi rapidi non vengono più usati in ambito scolastico? "No, c’è stato qualche caso in cui il tampone rapido non ha rilevato la positività e per questo usiamo solo quelli molecolari".
Quanto vale lo screening con tampone rapido dedicato a insegnanti, genitori e alunni? "Resta valido, ma è più importante rispettare l’abc del Coronavirus: igienizzare la mani, portare la mascherina e mantenere le distanze. Questo funziona e lo dimostra il drastico calo dei casi di influenza".
Le notizie sul vaccino AstraZeneca possono portare il personale scolastico a rinunciare alla seconda dose? "Spero di no. La prima dose protegge relativamente, con la seconda la protezione aumenta molto, completare la vaccinazione significa mettersi al riparo dalle manifestazioni cliniche del virus, infatti viene raccomandato di seguire l’abc del virus anche a chi è già immunizzato. Rinunciare alla seconda dose non è una buona scelta. I rischi, oggi sotto i riflettori, sono sovrastimati, si perde di vista il fatto che se ci si ammala le conseguenze possono essere ben più gravi. I farmaci usati per la cura del Covid hanno poi effetti collaterali ben più pesanti del vaccino. Inoltre ora c’è grande attenzione sui casi di trombosi, ma se sono emersi, e sono così rari, significa che il controllo da parte delle autorità è capillare e funziona. La vigilanza è alta".
Farete tamponi a campione? "Li faremo se ci renderemo conto che in un determinato territorio ci sono più casi e può essere importante controllare realtà come quella scolastica. Oppure se in una scuola ci sono più classi in quarantena".
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