SILVIA SARACINO
Cronaca

Carpi, alunni italiani in minoranza: presidi convocati

Una classe con tre bambini italiani e tutti gli altri di origine straniera. É quanto sta accadendo in una scuola elementare della città

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Carpi (Modena), 26 ottobre 2017 - Una classe con tre bambini italiani e tutti gli altri di origine straniera. É quanto sta accadendo in una scuola elementare della città ed è il caso limite di una situazione che si sta diffondendo a macchia d’olio: nelle scuole d’infanzia e primarie la percentuale di bambini di origine straniera sta crescendo in modo significativo e in alcune sezioni o classi supera il 50%.

L’assessore comunale all’istruzione Stefania Gasparini ha convocato i presidi dei quattro comprensivi per capire quali soluzioni si possono mettere in pratica per evitare l’eccessiva concentrazione di bambini stranieri.

Il ministero dell’Istruzione indica nel 30% la percentuale massima di bimbi di origine straniera per classe ma ogni comprensivo scolastico può chiedere al Provveditorato una deroga, e quindi andare ben oltre il 30%.

«Per la prima volta abbiamo classi molto squilibrate - spiega Gasparini – non posso obbligare le famiglie, italiane e straniere, a mandare i figli in una scuola o in un’altra ma non posso nemmeno far finta di niente di fronte a questo squilibrio che non è positivo nè per i bambini italiani nè per i bambini stranieri».

L’assessore ha attivato un tavolo di lavoro con i quattro presidi e si sta concentrando soprattutto sulle scuole elementari dove lo squilibrio tra italiani e stranieri può creare problemi di apprendimento.

Come sta già facendo il Comune di Modena (dove si è verificato il caso estremo di una classe con una sola bambina italiana) anche il Comune di Carpi lavorerà sui criteri di iscrizione a scuola, il cosiddetto stradario. Ogni famiglia dovrebbe iscrivere il figlio nelle scuole della zona di residenza ma può scegliere un altro istituto in base ad alcuni criteri come il luogo di lavoro dei genitori.

«Cercheremo di capire se ci sono margini per modificare i criteri dello stradario comunale, attuando piccole forzature – spiega l’assessore – i cambianti entreranno comunque in vigore dal prossimo anno scolastico. Su quello in corso non si può fare nulla se non intervenire sui percorsi didattici».

L’obiettivo è quello di distribuire in modo più omogeneo i bambini di origine straniera che oggi sono concentrati solo in alcuni comprensivi nei quartieri storicamente popolati da immigrati, come la zona sud della città o il centro storico.