
Muore in ospedale: indagini
Modena, 30 luglio 2023 – “Mio zio è entrato in ospedale perché aveva le allucinazioni. Dal reparto, però, non è più uscito. E’ morto a distanza di neppure due giorni e non sappiamo il perché. Vogliamo capire se vi siano state eventuali responsabilità e sporgeremo denuncia". Sono queste le parole della nipote del 78enne Rolando Pedroni, avvocato deceduto la settimana scorsa in circostanze al momento non note. Infatti lo stesso ospedale, per far luce sulle cause del decesso, ha disposto l’autopsia sulla salma dell’anziano, che è già stata effettuata.
"A nostro avviso hanno sbagliato sia reparto che terapia – spiegano i familiari rappresentati dall’avvocato Fabrizio Fiorini – Tutto ha avuto inizio il 16 luglio, quando mio zio ha chiamato a casa la polizia dicendo di aver visto delle persone. Poiché gli agenti hanno capito che aveva avuto le allucinazioni, hanno chiamato il 118 che ha comunque rilevato i parametri, risultati nella norma. Poiché quando sono arrivata da lui continuava a vedere persone, ho chiesto di portarlo in ospedale ma alle 23, dopo che gli erano state somministrate gocce di calmanti, è stato dimesso. Il 21 luglio siamo tornati a Baggiovara – spiegano i familiari – Premetto che mio zio stava bene e non aveva mai avuto nulla. Siamo arrivati alle 9 e alle 17 è stato visitato da una psichiatra. Gli hanno hanno fatto tac, analisi sangue ed ecg ed era tutto nella norma. La psichiatra ha detto che non era di competenza psichiatrica e dopo varie richieste a diversi reparti, che però non potevano ricoverarlo, mio zio si è spazientito e ha chiesto di tornare a casa. Ci abbiamo messo del tempo a convincerlo a restare – racconta ancora – a quel punto lo hanno sedato e ricoverato in medicina metabolica. I medici ci hanno detto che lunedì sarebbe stato visitato dal geriatra e poi dimesso. Domenica ho chiesto di calare la dose dei farmaci: lo vedevo agitato. Alle 17 ci hanno chiamato chiedendoci il consenso di contenerlo e all’una di notte è morto senza alcuna diagnosi. Ora vogliamo capire cosa sia successo: volevamo chiedere l’autopsia ma è stato lo stesso ospedale a disporre l’accertamento medico legale. Aveva i suoi 78 anni ma gli esami erano tutti nella norma".
L’ospedale ha chiesto il riscontro anatomo patologico per capire cosa sia capitato e le esatte cause del decesso dell’uomo. Dall’azienda spiegano come il paziente avesse comunque problemi cardiaci molto importanti, secondo i primi accertamenti. Gli esiti dell’autopsia, come da prassi, saranno disponibili tra circa un mese. "Il caso è preso in carico dall’azienda ed è stata la stessa azienda a chiedere un riscontro – conferma appunto l’avvocato Fabrizio Fiorini – Si provvederà quanto prima ad accedere con istanza di accesso a tutti i documenti clinici in attesa del referto dell’autopsia. La famiglia sta valutando se vi siano eventuali responsabilità penali e chiederà anche l’ausilio di un avvocato penalista e naturalmente di un medico legale".