
Anche in Appennino, mai come adesso, c’è la caccia all’ombra nelle ore centrali della giornata. Alla sera, invece, la temperatura è ideale, invita a restare all’esterno ore e ore. Non illudiamoci. "Il peggio deve ancora venire", è il commento di Alessandro Bruscagin, meteorologo. Sulla vetta del Cimone, mercoledì, la colonnina del mercurio ha segnato la minima di +13.1 e ieri di +12.9 gradi, quando, nel mese di giugno, la minima dovrebbe essere di +4.9 gradi, 8 gradi in più. Le massime, invece, sono state di +20.6 gradi mercoledì e +19.1 ieri, 1011 gradi in più della media. Si tratta di valori tra i più alti nel mese di giugno dal 1946, segnala Emilia Romagna Meteo, ma il record spetta al giugno 2003 con +22 gradi. Ieri, a Montese, a un’altitudine di 841 metri sul livello del mare, la massima rilevata da Meteo Casa Bastiano è stata di 27.8 alle 13,05 e la minima di 18.6 alle 6,10. "Quest’anno – spiega il meteorologo Bruscagin – l’anticiclone africano è partito con molto anticipo. Dall’11 di maggio siamo accompagnati da questa presenza che dovrebbe essere prettamente estiva, invece ci ha portato una seconda metà di maggio già con il sapore d’estate e il mese di giugno si è comportato come i peggiori mesi di luglio, nel senso che abbiamo superato le medie praticamente tutti i giorni. I modelli matematici lasciano intravvedere che fra 4 o 5 giorni (la probabilità è del 60 – 70 per cento) arrivi una bolla ancora più calda di queste ultime settimane e quindi potremmo avere tutti i pomeriggi sulle pianure modenesi temperature che variano tra i 37 e 39 e forse anche 40 gradi. Non si vede un segnale che possa far pensare alla fine di questa ondata interminabile di calore". E oggi ritorna altissimo il rischio incendi. "Verso metà pomeriggio dovrebbero intensificarsi i venti secchi caldi sull’Appennino e sulla collina – anticipa Bruscagin –. Da un lato, il corpo umano starà meglio, perché percepirà meno umidità di oggi, ma si aggiungerà vento secco, quindi basterà un niente per provocare incendi". Almeno per ora, invece, pare lontano il rischio di temporali violenti come accaduto nelle ultime settimane in Appennino. "In Emilia Romagna al massimo transitano mini perturbazioni, come quella di mercoledì e di oggi (ieri, ndr) di pochi minuti, cariche di sabbia che sporcano le auto. I modelli ancora non vedono questa possibilità – dice Bruscagin –, ma alla prima occasione che dall’Atlantico riuscirà a filtrare aria più fresca, l’energia in gioco è talmente tanta che dovremmo di nuovo pensare di essere esposti al rischio di questi fenomeni violenti. Per ora si vede soltanto il dominio incontrastato di un anticiclone potente come non mai".
La conseguenza è una grave crisi idrica tanto che il Comune di Montese con un’ordinanza limita il consumo di acqua: no a irrigare orti o riempire piscine.
Walter Bellisi