
Un’immagine dello spettacolo «Mago per svago» che si terrà oggi pomeriggio al Teatro del Popolo di Concordia
Cosa accade ad un grande mago quando va in scena con un assistente che ha grandi sogni? "Mago per svago" l’appuntamento pomeridiano proposto oggi alle 16 al Teatro del Popolo di Concordia nell’ambito della rassegna Sciroppo di Teatro, il progetto di Ater Fondazione dedicato ai bambini e alle loro famiglie, è uno spettacolo muto, ma tutt’altro che silenzioso. Di e con Simon Luca Balboni è stata la prima produzione di L’Abile Teatro, andata in scena per la prima volta nel 2012 al teatro studio Valeria Moriconi di Jesi. La classica magia come la conosciamo, viene riproposta in una forma inedita, come parodia di sé stessa.
Racconta di un mago e del suo spettacolo, ma soprattutto, racconta di un assistente e del suo desiderio di conquistare la scena. L’assistente e il suo ricalcare il "grande mago", gli imprevisti, gli errori, fino ad un epilogo che ribalta l’intera scena e commuove lo spettatore. "Mago per Svago" si rivela al pubblico grazie alla sua colonna sonora. I valori sono l’anima di ogni narrazione. E forse i più condivisi – è il messaggio - sono i sogni impossibili. Qualcosa come diventare il più grande mago che abbia calcato la scena, quando nella realtà sei solo un assistente. La verità è che il protagonista ha un bicchiere di talento, in un mare di ambizione, ma è pur sempre vero che se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto, come tentare di rubare la scena al grande mago durante uno dei suoi spettacoli. La realtà dovrà però scontrarsi con il rigore e l’inflessibilità del grande mago, aprendo un divario tra lui e il sogno che rincorre, compreso di non poter ottenere ciò che vuole. All’assistente non resta che una scelta: rinunciare al sogno, o rischiare il tutto per tutto, consapevole di poter perdere anche la sua attuale posizione. Lo spettacolo progredisce attraverso questo conflitto, ma lo fa con l’umorismo inteso come uno stato di grazia che rimette in equilibrio la vita, accorcia le distanze tra gli uomini e allevia le ingiustizie. La compagnia L’Abile Teatro prende vita nel 2001 da un progetto artistico di Simon Luca Barboni e Mirco Bruzzesi, dedicandosi alla creazione di "spettacoli teatrali e di strada muti, tutt’altro che silenziosi", orientati alle discipline circensi e ai giochi di prestigio. La loro formazione viene approfondita con diversi stage intensivi di teatro e mimo.
Alberto Greco