Alberto Greco
Cronaca

Un ulivo per non dimenticare Marco: "Ora rivive in un simbolo di pace"

Mirandola, all’istituto Galilei la cerimonia in memoria dal quattordicenne colpito da una malattia fulminante

Un ulivo per non dimenticare Marco: "Ora rivive in un simbolo di pace"

Un ulivo per non dimenticare Marco: "Ora rivive in un simbolo di pace"

Mirandola (Modena), 8 giugno 2024 – Nei giorni del dolore collettivo che aveva colpito i suoi compagni di classe e l’intera popolazione studentesca della sua scuola era stata una promessa quella di ricordarlo e di portarne per sempre la memoria, trasmettendola alle future generazioni. Lo si era fatto già all’indomani della morte lasciando il suo banco vuoto, ma da ieri Marco Frabetti, il giovane quattordicenne di San Possidonio deceduto per una grave malattia fulminante il 14 marzo scorso, rivive nella pianta di ulivo, simbolo di pace e di energia infinita, che l’Istituto Superiore Statale Galilei di Mirandola, cui era iscritto e frequentava, ha voluto piantumare nel cortile della scuola. Presenti la famiglia del giovane, le autorità scolastiche a partire dal dirigente, il professor Carmelo Fiorini e, soprattutto, i suoi compagni di classe. Dalle finestre dell’edificio scolastico, però, sono stati numerosi coloro che si sono affacciati per seguire la cerimonia, tutti visibilmente commossi e partecipi come lo erano stati nel giorno del funerale quando si sono uniti alla comunità d San Possidonio e della sua società sportiva, la Possidiese dove giocava nei giovanissimi. Marco se ne è andato troppo presto, il suo sorriso continua ad accompagnare le giornate di quanti lo hanno conosciuto. "Per tutti noi – commenta il dirigente Fiorino – la morte di questo ragazzo di prima, è stata una grandissima tragedia. Lo ha preso una malattia inesorabile. E siamo rimasti tutti sconvolti perché se ne è andato nel giro di una quindicina di giorni. Durante la cerimonia sono rimasto impressionato dal silenzio dei nostri ragazzi, che in nessuna altra occasione o circostanza hanno mostrato altrettanta sensibilità. Mentre eravamo nel giardino tutti erano affacciati alle finestre e hanno rispettato il dolore della famiglia".