Un’immagine di via Larga invasa dalle acque
"Intervenite sulla situazione di via Larga, perché quando piove escono spesso anche acque nere dai tombini posti sulla strada". È questo, in sintesi, l’appello all’amministrazione comunale che alcuni cittadini, tramite la referente locale della Lega, Lodovica Boni, rivolgono all’amministrazione comunale, segnalando al contempo questa situazione di disagio. "Da ormai dieci anni, ogni volta che piove in modo intenso per qualche ora di seguito – denuncia Boni sulla scorta delle segnalazioni ricevute a sua volta – alcune strade del comune di Castelfranco Emilia si trasformano in veri e propri acquitrini di acque miste (nere, grigie e chiare); parliamo, ad esempio, di via Larga, zona residenziale situata a nord della città, nel tratto che va dal civico 2 al 12/L. L’allagamento, in questo caso, non è causato dal mancato sgrondo dell’acqua meteorica nei fossi, ma dalla fuoriuscita in pressione dai coperchi dei pozzetti situati lungo la condotta fognaria della stessa via, dai quali zampilla vistosamente acqua maleodorante. E non può essere altrimenti, provenendo essa dalla fogna che conduce al depuratore. L’acqua maleodorante – prosegue Boni – si espande fino ai cancelli delle abitazioni ivi presenti! Il sistema fognario, insomma, ogni volta che piove in modo significativo, non funziona come dovrebbe… La mancata ricettività della condotta fognaria in questione impedisce inoltre, durante questi eventi, l’evacuazione degli scarichi fognari delle abitazioni coinvolte. Il sistema fognario è infatti costituito da un complesso numero di canalizzazioni posto al di sotto del piano stradale e delle tubazioni della rete idrica, che deve convogliare l’acqua sporca proveniente dagli edifici per dirigerla ai depuratori urbani… I cittadini di via Larga sottolineano come tale disagio non sia più accettabile anche in ragione delle diverse segnalazioni fatte in modo ufficiale, da anni, ad Hera e agli uffici tecnici del Comune". Di qui, appunto, l’appello alle istituzioni competenti affinché intervengano.
Marco Pederzoli