
Il consigliere Pasini: "Senza società di gestione chi si occuperà delle sedi del centro studi e dei vigili del fuoco?"
Ci sarà anche un consiglio comunale aperto per discutere dell’intenzione dell’amministrazione comunale di mettere in liquidazione la Vignola Patrimonio srl, la società di proprietà al 100% dello stesso Comune di Vignola, che gestisce tra l’altro le due farmacie comunali e il mercato ortofrutticolo. A chiedere il consiglio aperto sono stati i gruppi di opposizione, che tramite il consigliere Angelo Pasini rilevano tra l’altro: "Nell’articolazione procedurale della deliberazione di Giunta per la liquidazione della società patrimoniale, manca un qualsiasi accenno al fatto di dover poi occuparsi, e in quale modo, in sostituzione della Vignola Patrimonio S.r.l., anche della presa in carico e conduzione del locale industriale in affitto di Via dell’Artigianato n. 235, dove dall’anno 2000 è operativo il Distaccamento permanente dei Vigili del Fuoco, e poi anche la sede logistica dell’Associazione Culturale "Centro Studi" per l’organizzazione dell’annuale "Festa della Fioritura". E ancora: "La proposta di liquidazione predisposta dalla Giunta è caratterizzata dalla mancanza di i forma preventiva, anche minima, di divulgazione e condivisione con la cittadinanza…". Le opposizioni chiedono anche di invitare a questo consiglio "rappresentanti di organizzazioni sindacali nel settore farmaceutico, un rappresentante dell’Ordine dei farmacisti, dei Vigili del Fuoco, del Centro Studi e dei concessionari del mercato ortofrutticolo". Dall’amministrazione comunale fanno sapere: "Il presidente del Consiglio comunale ha accolto la richiesta presentata dai Gruppi consiliari di minoranza venerdì 8 novembre. Come da regolamento, il presidente del Consiglio comunale ha venti giorni di calendario per convocare". Sulla questione è intervenuto in questi giorni anche l’ex assessore Mauro Smeraldi, presidente di Vignola Cambia (lista in maggioranza), che critica sia opposizioni sia maggioranza. "Da anni Vignola Cambia – rileva Smeraldi - chiede di procedere alla vendita delle farmacie, per estinguere il debito milionario in essere con la Bper (1,2 milioni più gli interessi, ndr). Finalmente sembra che ci si sia arrivati, anche se in mezzo a tante polemiche. Legare la vendita delle farmacie al procedimento di scioglimento della società, da un punto di vista commerciale è un errore. Era necessario farlo molto prima".
Marco Pederzoli