Vasco Rossi, il docufilm rilancia Zocca: panoramiche con il drone e lo storico Bibap

La serie Netflix sul rocker ha dato nuovo impulso al pellegrinaggio dei fan. L’amico d’infanzia Otis Righetti: "Emerge un ritratto sincero ed efficace"

Zocca (Modena), 8 ottobre 2023 – Dopo pochi giorni dal lancio ha subito scalato la classifica delle serie TV di Netflix in Italia. Sta spopolando, non soltanto a Zocca, la docuserie di cinque puntate ‘Vasco - Il Supervissuto’, il racconto della vita del Kom, dall’infanzia alle canzoni, dalla famiglia all’amicizia dei due VR, Valentino Rossi e Vasco Rossi che amano la vita spericolata.

Stupende le immagini del paese registrate con il drone.

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"Questa docuserie darà un ulteriore impulso al pellegrinaggio dei fan Zocca durante questo periodo di calma stagionale" racconta Marco Manzini, titolate del BiBap, il bar dove Vasco, quando è in vacanza nel "paesello", si ritrova con gli amici per la quotidiana partita a carte.

Il Blasco e Marco sono amici da sempre. "Vasco – ricorda Manzini – ha iniziato la sua carriera da noi, all’Antica Filmeria Roma, la sala cinematografica attigua al BiBap in via Mauro Tesi. Fu aperta nel 1957, cento posti, e da quest’anno inizia la programmazione invernale di film, sempre d’essai, non interrotti da pubblicità. Nel 1960, Vasco qui vinse il concorso canoro per i bambini".

A testimonianza Manzini ci mostra la stella simile a quelle della Walk of Fame di Hollywood incisa sul pavimento, con la scritta: ‘Vasco Rossi, 1960, The star is born’, autografata del rocker. E appesa al muro c’è la foto in bianco e nero di quell’evento, che ritrae Vasco elegantissimo, con giacca scura, il fazzoletto bianco che esce a triangolo dal taschino e un fiocchetto sporgente dal collo della camicia bianca; alle sue spalle c’è Otello ’Otis’ Righetti, altro inseparabile del Kom. Marco racconta episodi inediti ai più di quelle amicizie: "Vasco cercava un collaboratore e mi chiese se gli davo una mano. Gli risposi con una frase diventata famosa: ‘Chiedi anche a Fini, che non fa nulla’. Fini è poi diventato il suo manager, c’è una bella sinergia fra loro. Floriano Fini è il solo che non cambia idea davanti a Vasco, quando ha deciso, le cose rimangono ferme".

Fini è tra i coprotagonisti della docuserie, insieme ad ‘Otis’ Righetti. Fanno parte del gruppetto di amici che si ritrovano con Vasco al BiBap a giocare a carte, a fare sgommate in moto assieme anche al cardiologo Mascagni. "È fatto molto bene il docufilm – commenta Otello (nella foto in alto a destra) –, è efficace, soprattutto sincero, emotivamente coinvolgente. Ci sono i ricordi della giovinezza, dell’amicizia, la dinamica dei vari mondi che si sono succeduti. Ora siamo cresciuti, abbiamo un altro tipo di ‘investimento temporale’, cerchiamo di fare le cose che ci più piacciono". E parla dei loro vent’anni: "Allora non c’era il tempo per andare in giro in moto e forse non avevamo nemmeno la voglia di esplorare molto lontano. Adesso è tutto più chiaro da un certo punto di vista e molte cose sono più facilitate, possibili, più ben vissute, più godute, più ricercate. Giocare con quello che c’è intorno crea emozioni. Quella dell’amicizia è una strada lastricata di emozioni come si vede anche nel docufilm. Non si aprono le acque del Mar Rosso, sono già aperte quelle dell’amicizia, e su quelle si cammina".

Il sindaco di Zocca Federico Ropa promuove il docufilm a pieni voti: "È davvero bello. Vasco si apre raccontando cose anche molto personali sulla sua vita che io non avevo mai sentito. Si vedono anche tanti scorci di Zocca, la sua vecchia casa dove ha abitato quando era giovane, dalla prima Punto radio a Montombraro al Monte della Croce. Penso che si innescherà un ennesimo tour di fan. Zocca ne esce bene, è una bella vetrina anche per il nostro territorio".