REDAZIONE MODENA

Modena, caso cardiologia, la prof Modena presenta il suo libro-verità

Appuntamento giovedì 18 maggio al centro culturale Alberione

La professoressa Maria Grazia Modena

Modena, 16 maggio 2017 - “Chi è sopravvissuto all’inferno, come me, non riesce più ad avere paura”. Ma proprio per fare conoscere questo inferno, la professoressa Maria Grazia Modena ha scrito il suo libro-verità: dopo essere stata messa alla gogna con imputazioni che passavano dall’associazione a delinquere, truffa al sistema sanitario nazionale, corruzione (finalizzata all'accrescimento del prestigio e non all'ottenimento di denaro), fino all’abuso d'ufficio e falso, si trova finalmente assolta.

'Il caso cardiologia… la verità' (Edizioni Il Fiorino) sarà presentato giovedì 18 maggio (ore 18) al Centro culturale Alberione di via 3 Febbraio 7 a Modena. L’incontro, aperto al pubblico (fino a esaurimento posti), sarà l’occasione per ascoltare il suo racconto: se, infatti, il caso “Camici sporchi” l’ha vista protagonista a un livello mediatico, che ha valicato anche i confini italiani, altrettanto non si può dire per la sua assoluzione.

Ed è questa la ragione per cui Maria Grazia Modena ha scritto questo libro: raccontare, far conoscere, spiegare cosa è successo veramente. E fa sfidando il suo pudore, raccontando la sofferenza e le umiliazioni, la fatica di sopportare gli sguardi inquisitori nei volti delle persone, mantenendo, al contempo, la lucidità e la forza per portare avanti la battaglia di una donna contro un gigante pieno di tentacoli con un solo obiettivo: riconquistare la sua dignità.

Adesso che è libera e assolta, però, la sua battaglia continua. Già. Perché la procura di Bologna, su pressione di quella di Modena, la Regione, il Policlinico e l’Associazione Amici del Cuore, ha ricorso in Cassazione contro la sua assoluzione.

“Voglio raccontare alle persone - spiega la professoressa Modena - l’accanimento nei miei riguardi: le falsità e il dolore ma soprattutto quanto è costato far volare 9 elicotteri, muovere 150 Nas, promuovere ricorsi in Cassazione usando soldi dei contribuenti. A quale scopo? Spaventarmi? – conclude -. Se credono di sconfiggermi si sbagliano. E faccio mie le parole di Papa Francesco: “Mai rassegnarsi alla disumana ingiustizia”.