
Gli sky box del Braglia così come mostrati da un video Instagram del club
De gustibus non disputandum est, dicevano i latini, e in effetti non vale troppo la pena ergersi ad arbitri dell’eleganza. Tuttavia, non si può certo dire che i nuovi sky box dello stadio Braglia siano, diciamo così, in armonia con il resto dell’impianto. Saranno sicuramente più piacevoli quando, tra qualche settimana, saranno ridipinti e istoriati dai loghi delle aziende che li hanno acquistati per questa stagione, ma oggi questi catafalchi che si ergono ai piedi della tribuna centrale, beh, belli proprio non sono: saranno stati studiati al meglio, e su questo non c’è dubbio, ma non c’è armonia di spazi e volumi rispetto alla tribuna, e l’impatto è quello che è. Tribuna che peraltro, essendo notoriamente vincolata, non ha nulla a che vedere con i tre quarti dello stadio ricostruiti dopo la promozione in A del 2002, al punto che l’effetto ottico che lascia il Braglia oggi è un mischione esteticamente discutibile.
Assomigliano, come tipologia, a quelli installati da Cellino al Rigamonti di Brescia, anch’essi ai piedi di una tribuna d’antan, e piacciono poco anche ai tifosi, almeno questa è la vox populi. Ma il punto non è questo. Il punto è che, da sola, la vendita stagionale dei dodici sky box frutterà al Modena circa 650 mila euro, Iva esclusa, che rientreranno nell’ambito dei ricavi da gestione caratteristica, tra i quali si trovano sponsorizzazioni e botteghino. Non poco, se si considera che, a giudicare dal rateo abbonati della scorsa stagione (55 mila euro a partita), i ricavi totali della campagna abbonamenti erano stati inferiori al milione. Da quei 650 mila euro vanno tolte le spese, ma insomma: dal punto di vista del bilancio, l’operazione ha senso, eccome, e la scelta della famiglia Rivetti non è sbagliata e, anzi, consolida una voce di ricavo particolarmente importante.
I dodici sky box, c’è da dire, alle aziende piacciono: chi li ha acquistati lo ha fatto all’interno di pacchetti che prevedono anche altre forme di pubblicità (dal passaggio sui cartelloni del campo ad altre soluzioni, anche a livello di hospitality) e li utilizzerà, in ottica di pubbliche relazioni, per ospiti, partner e stakeholder vari ed eventuali, come succede in diversi altri stadi. Si può invece poi discutere, filosoficamente, su come il calcio, e la sua fruizione, si stiano allonanando dal pubblico più popolare, ma il discorso qui sarebbe più ampio, e Modena, in questo senso, è ancora un’isola piuttosto felice.
l.l.
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