
La denuncia dei sindacati della Cisl: "All’ospedale per stress e siamo a corto di uomini. Solo la generosità dei colleghi, coincidenze fortuite e l’aiuto di esterni hanno evitato il peggio".
Vigili del fuoco all’ospedale per affaticamento e stress, tutte le squadre (e oltre) impegnate, richiamate unità che stavano facendo servizio boschivo sul S.Bartolo. "Una mobilitazione totale che non sarebbe comunque bastata per far fronte agli incendi di via Vanzolini e della Cartfer, che nei giorni scorsi potevano provocare conseguenze ben più gravi". A parlare sono Fabio Sacchi e Marco Giacomini, vigili del fuoco rispettivamente segretario regionale e provinciale Fns-Cisl che rivelano alcuni retroscena degli incendi che hanno provocato l’evacuazione di diverse famiglie e devastato una parte della Cartfer: "Vigili del fuoco in ospedale per affaticamento e stress, dovuto alle estreme condizioni di lavoro. Non solo, il personale di Pesaro era chiaramente insufficiente per affrontare emergenze di questo tipo e ancora una volta è servito lo slancio generoso dei nostri pompieri che hanno colmato il deficit di organico con la loro dedizione. Ma non sarebbe bastato nemmeno questo. Se non ci fosse stato l’aiuto esterno, le famiglie di via Vanzolini e la Cartfer avrebbero avuto conseguenze ben peggiori".
I due sindacalisti entrano nei dettagli: "In via Vanzolini abbiamo avuto la fortuna di avere vicina una squadra che in estate deve controllare il San Bartolo e vigilare sugli incendi. caso ha voluto che il fuoco in centro sia divampato in questo periodo e anche nell’orario diciamo così, giusto: eravamo infatti a ridosso del cambio turno. Se le fiamme in via Vanzolini fossero scoppiate due ore dopo, la squadra boschiva dei pompieri e quella che sarebbe dovuta montare in servizio, non sarebbe state disponibili. Anche per domare il fuoco alla Cartfer sono stati determinanti gli interventi dei colleghi di Cattolica, Rimini e Senigallia, questi ultimi hanno “coperto“ Fano e dirottato i colleghi fanesi alla Cartfer". Per i due sindacalisti il quadro è chiaro: "Non siamo qui a elemosinare orari o straordinari, siamo qui per dare numeri che dimostrano come la gente abbia il diritto di essere protetta dai vigili del fuoco, ma se questi sono pochi poi a pagarne le conseguenze rischia di essere proprio i cittadini. Siamo sotto organico. Il comando provinciale, che fa capo a Pesaro e che comprende anche Fano, Urbino, Cagli e Macerata Feltria, dovrebbe avere un totale di organico di 249 unità. Ad oggi ne mancano 39 a cui vanno aggiunte altre 8 unità perché assegnate temporaneamente ad altre sedi, con leggi speciali. Inoltre c’è personale che fa servizio diurno che non può essere impiegato in mansioni operative, perché parzialmente idoneo, dunque per motivi fisici. E la situazione nelle altre sedi regionali non è migliore. Ogni trenta mesi i vigili del fuoco devono sottoporsi a visite mediche e accade regolarmente che diversi di essi vengano rinviati a ulteriori verifiche per accertamenti, a causa di problemi fisici dovuti al lavoro e all’età. L’anno scorso abbiamo avuto una ventina di pensionamenti per buona parte non sostituiti. Ci appelliamo a tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali perché il nostro appello non cada nel vuoto, riconoscendo comunque il lavoro importante fatto dal sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco. La Regione ha finanziato il servizio anticendi per i boschi ma servono convenzioni anche per emergenze climatiche, dieci solo l’anno scorso. Servono assunzioni. Paradosso: Macerata Feltria avrà una nuova sede in autunno, ma rischia di essere ridotta a semplice presidio per carenza di organico".
Infine, "andrebbero sostituiti tute e giacche antincendio composte dal Pifas, una sostanza pare altamente cancerogena che ci protegge dal fuoco ma che può nuocere alla salute".
Davide Eusebi