REDAZIONE PESARO

La ‘Pescheria’ nega gli atti all’opposizione. Ora scatta la diffida a Biancani e Belloni

La Fondazione non arretra, nonostante la richiesta sia di settembre. "Questo atteggiamento alimenta il sospetto che ci siano opacità"

La Fondazione non arretra, nonostante la richiesta sia di settembre. "Questo atteggiamento alimenta il sospetto che ci siano opacità"

La Fondazione non arretra, nonostante la richiesta sia di settembre. "Questo atteggiamento alimenta il sospetto che ci siano opacità"

"È inaccettabile che un diritto fondamentale come l’accesso agli atti venga ostacolato in questo modo". E’ l’accusa dei consiglieri di centrodestra che hanno inviato una formale diffida al sindaco e al presidente del consiglio comunale, denunciando "il grave ritardo e l’ostruzionismo nell’evasione della richiesta di accesso agli atti indirizzata alla Fondazione Pescheria, coinvolta direttamente nei progetti legati alla Capitale Italiana della Cultura. Tale richiesta, risalente al 17 settembre, non ha ancora ricevuto risposte adeguate, nonostante i ripetuti solleciti e il pieno rispetto delle procedure da parte dei consiglieri. Questo comportamento non solo viola i principi di trasparenza e legalità, ma rappresenta un grave vulnus al ruolo istituzionale del consiglio comunale, specialmente in tema di controllo politico-amministrativo". I firmatari del documento, inviato per conoscenza anche al prefetto, al vice segretario generale del Comune, al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza del Comune e della Fondazione Pescheria, "ribadiscono la propria disponibilità a collaborare per facilitare l’attività degli uffici, anche attraverso la messa a disposizione di una postazione dedicata per l’accesso diretto ai documenti richiesti, e chiedono con forza che l’amministrazione comunale agisca senza ulteriori ritardi per garantire trasparenza e rispetto delle regole democratiche. Nonostante le interlocuzioni avvenute con il direttore della Fondazione Pescheria, che sembrava aver accolto le istanze riformulate e semplificate dai consiglieri durante un incontro a fine ottobre, nulla è stato fatto per adempiere agli impegni presi. L’amministrazione comunale non ha mai formalmente invitato i richiedenti a rivolgersi direttamente alla Fondazione, confermando di fatto la responsabilità dell’amministrazione stessa nell’evasione della richiesta. A fronte di questo comportamento, ci troviamo costretti a diffidare l’amministrazione comunale e a richiedere un immediato intervento per garantire il rispetto delle norme e il diritto all’accesso, garantito sia dalla legge sia dal regolamento del consiglio comunale. Non escludiamo, in assenza di riscontri entro sette giorni, di procedere con segnalazioni formali alle autorità competenti".

"Questo inaccettabile ritardo nella risposta – rincarano – alimenta il sospetto di opacità e di una deliberata volontà politica di ostacolare l’esercizio del loro mandato. Il controllo democratico è alla base del funzionamento delle istituzioni, e il nostro ruolo di opposizione non deve essere svilito o ostacolato. Le risorse pubbliche devono essere gestite con trasparenza, e i cittadini hanno il diritto di sapere come vengono impiegati i fondi della comunità".