REDAZIONE PESARO

La storia spiegata da Mondini: "Ecco il ritorno della guerra"

Incontro con lo storico esperto degli scenari militari. Il rapporto tra società e forze armate cambia di continuo

Marco Mondini e l’esercito

Marco Mondini e l’esercito

Mercoledì alle ore 18 nella sala del Consiglio comunale di Pesaro riprende la serie “Pesaro Storie“, della Società pesarese di studi storici, con una conversazione di Marco Mondini sul suo libro “Il ritorno della guerra. Combattere, uccidere e morire in Italia 1861-2023“, edito dal Mulino.

Marco Mondini, docente di Storia dei conflitti e Storia contemporanea all’Università di Padova, è stato spesso a Pesaro a "raccontare" le sue opere, sempre illuminanti di un certo contesto. "La storia è tornata e ha riportato la guerra", si legge nella quarta di copertina di questo libro che tratta di vicende italiane dai "peccati originali" della nostra storia patria – Custoza e di Lizza – fino ai giorni nostri. Ma più che di vicende militari, si discute della loro percezione collettiva: i monumenti ai Caduti hanno a lungo esaltato onore, sangue e gloria, poi a un certo punto, dal secondo dopoguerra, quello spartito è sembrato incongruo e ci è illusi che la guerra, tenace compagna delle vicende umane, fosse un problema d’altri luoghi. Stiamo vedendo che non è così.

“Il ritorno della guerra“ non è dunque un libro sulla storia dell’esercito italiano, è piuttosto un repertorio dei mutevoli rapporti tra società civile e forze armate. E sono riflessioni necessarie e urgenti, perché la guerra è di nuovo una prospettiva europea. Quel che viene delineato è la traiettoria delle forze armate sullo sfondo della storia italiana, fra tante memorie anche irrisolte. Sono così discussi aspetti come le relazioni tra classi dirigenti e ceti subalterni; le conflittualità tra militari e politici; le discussioni non solo sul come "fare la guerra" ma anche sul come "mantenere la pace" (il "peace keeping" è una moda degli ultimi decenni). Ne emerge un racconto intelligente e illuminante, utile a riflettere sulla recente storia patria evitando il gran numero di luoghi comuni e stereotipi che di solito accompagnano questi discorsi, e soprattutto quanto la elaborazione ufficiale e la ricezione popolare del ricordo delle guerre sia mutata al passare delle generazioni.

Come spesso avviene con gli studi di Marco Mondini, dopo la lettura di un suo libro il lettore percepisce orizzonti interpretativi nuovi. Come è avvenuto con altri suoi studi discussi anche a Pesaro: “Fiume 1919. Una guerra civile italiana“, nel 2019, e “Roma 1922. Il fascismo e la guerra mai finita“, nel 2022.