SANDRO FRANCESCHETTI
Cronaca

La truffa del falso incidente riprende il largo

Un episodio a Fano, l’altro a Castelvecchio di Monte Porzio. Ma nessuno ci è cascato. Eppure ancora in troppi tentano il colpo

Sono intervenuti i carabinieri in entrambi i tentativi di truffa telefonica (foto d’archivio)

Sono intervenuti i carabinieri in entrambi i tentativi di truffa telefonica (foto d’archivio)

"Signora siamo i carabinieri. Suo figlio ha avuto un incidente…" E’ iniziato pressappoco così l’ennesimo tentativo di truffa telefonica ai danni di una persona anziana, in questo caso residente a Fano, ma la donna non è caduta nel tranello e, anzi, si è rivolta ai carabinieri ‘veri’, che ora stanno indagando per risalire ai lestofanti. Il telefono della pensionata è squillato durante il pomeriggio di giovedì.

Alla sua risposta una voce maschile ha riferito di essere un carabiniere e subito dopo ha aggiunto che il figlio dell’anziana aveva procurato un incidente e c’era una somma da pagare per fornirgli assistenza legale. Per questo si sarebbero presentati a casa sua dei militari in borghese a riscuotere la somma necessaria. La donna, però, ha sentito puzza di bruciato e così ha composto il 112; dopodiché una pattuglia dell’Arma l’ha raggiunta e rassicurata, mentre dei finti carabinieri non ha avuto più traccia.

Quattro giorni fa un tentativo di raggiro molto simile è stato messo in atto nei confronti di un uomo residente a Castelvecchio di Monte Porzio; anche in questo caso, per fortuna, senza raggiungere l’obiettivo. "Lei è il signor….? Siamo i carabinieri di Corinaldo (paese dell’anconetano, ma a pochi chilometri da Monte Porzio, trovandosi subito al di là del fiume Cesano, ndr). Sua figlia ha avuto incidente stradale…", si è sentito dire la potenziale vittima. "Ma mia figlia è in casa", ha risposto l’anziano, senza sapere che in realtà la figlia era uscita poco prima. A quel punto la conversazione si è interrotta bruscamente e il residente di Castelvecchio ha immediatamente telefonato al numero della caserma di Corinaldo, da dove la chiamata è stata dirottata alla centrale di Senigallia. In pochi istanti, quello che era già un forte sospetto dell’anziano è diventata una certezza: nessuna telefonata è mai partita dai militari della stazione corinaldese e tutto era riconducibile al classico tentativo di truffa.

Con un inquietante interrogativo che, però, si fa strada: Poiché l’uomo ha effettivamente una figlia che, tra l’altro, era uscita di casa da alcuni minuti (all’insaputa del padre, ndr), non sarà per caso che per nei paesi e nei quartieri delle città ci sono soggetti in giro che osservano i movimenti nelle case? Una domanda che con riguardo all’episodio di Castelvecchio viene posto anche dal responsabile della web tv locale ‘Teleskianto’.

Sandro Franceschetti