Caldo e afa sulle impalcature a Pesaro, il sindacalista: "I muratori iniziano alle 6 del mattino"

Fronte edile e grandi aziende. E nella meccanica a volte si soffre in silenzio

L’afa sulle impalcature  "I muratori iniziano alle 6"

L’afa sulle impalcature "I muratori iniziano alle 6"

Pesaro, 18 luglio 2023 – Volendo, alcune categorie come gli edili ed i lavoratori dell’agricoltura, con le temperature sopra i 34 gradi, possono anche richiedere la cassa integrazione "ma onestamente sono pochissimi i casi, specialmente nel settore dell’edilizia, anche perché bisogna rispettare i tempi di consegna", dice Gianluca Di Sante della Cgil.

Allora come aggirano nell’edilizia l’ostacolo caldo africano? "Iniziano a lavorare - continua il sindacalista – prima e quindi alle 7 ed in alcuni casi anche alle 6 per poi smettere intorno alle 14 perché le ore più pericolose sono quelle del primo pomeriggio. Comunque per fortuna, almeno da noi, non si sono registrati fino a questo nè infortuni e nemmeno malori. In alcune situazioni il personale viene dotato di cappelli di paglia ed in alcuni casi l’impresa mette a disposizione anche degli integratori e creme solari".

Situazione un po’ più delicata nel settore della meccanica perché tranne rare eccezioni, il caldo si soffre ma in silenzio perché alcune grandi aziende, in previsione di un calo degli ordini a partire da settembre-ottobre, stanno iniziando a non rinnovare i contratti soprattutto agli interinali. "In alcune situazioni come per esempio alla Biesse dove lavorano circa 1800 persone si è adottato l’orario estivo e cioè si entra al lavoro alle 7 per lasciare poi le catene di montaggio e gli uffici alle 14".

Bisogna anche aggiungere che il personale oltre ad avere a disposizione l’acqua, è dotato anche di pantoloni corti. Un po’ meno problemi nel settore che produce pentole perché in alcune fabbriche è già scattata la cassa integrazione perché la domanda sta flettendo".

E’ invece questo un periodo dove si sta marciando a tutto vapore soprattutto nel settore del legno-arredo perché le aziende stanno smaltendo gli ordini messi in portafoglio nei primi mesi dell’anno ed anche durante la fiera del mobile di Milano. "Non sento parlare di particolari problemi e lamentele all’interno dell’aziende – dice Giuseppe Lograno della Cgil – perché questo è il periodo dove si sta producendo tanto. Perlomeno questo è il quadro che emerge dalla aziende più strutturate perché da altre, anche grandi, non arrivano segnali".

"In alcune aziende si combatte il caldo con le ventole – continua Rossini della Uil – ma onestamente sono poche quelle che hanno queste forme di sollievo. Nel corso dell’inverno c’è anche chi ha lavorato al freddo per non accendere il riscaldamento. Comunque le situazioni più delecate nel settore della meccanica si stanno riscontrando soprattutto lungo la filiera dei terzisti dove fra l’altro sta già iniziando a calare il lavoro".

m.g.