ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Uccisa a coltellate a Pesaro, arrestato il marito: disperati tentativi dei figli per soccorrerla

I tre minori, tra i 6 e i 14 anni, hanno assistito all’assassinio della madre. Il maggiore le ha tamponato il sangue e poi ha chiamato i soccorsi. Dopo una lite si era attivato il codice rosso, la donna venerdì era tornata a casa

Pesaro, 8 settembre 2024 – L’ha massacrata colpendola con un coltello a serramanico davanti agli occhi dei tre figli di 6, 13 e 14 anni. Lei pochi giorni prima se n’era andata di casa per fuggire alla violenza del marito. Era tornata, forse per chiarire, e lui l’ha ammazzata colpendola più volte all’addome. Poi è fuggito e si è nascosto al buio poco lontano dall’abitazione lasciando soli i figli a soccorrere la madre in fin di vita.

I tre minori, tra i 6 e i 14 anni, hanno assistito all’assassinio  della madre.  Il maggiore le ha tamponato il sangue e poi ha chiamato i soccorsi.  Dopo una lite si era attivato il codice rosso, la donna venerdì era tornata a casa.
I tre minori, tra i 6 e i 14 anni, hanno assistito all’assassinio della madre. Il maggiore le ha tamponato il sangue e poi ha chiamato i soccorsi. Dopo una lite si era attivato il codice rosso, la donna venerdì era tornata a casa.

Ana Cristina Duarte Correia, 38 anni, di origine brasiliana, è stata uccisa venerdì notte nella sua casa a Saltara intorno alle due dal marito Ezio Di Levrano, 54 anni da compiere, originario di Brindisi, autista di scuolabus e di autobus turistici, ed è morta poco dopo all’ospedale Torrette di Ancona dove è arrivata con l’eliambulanza in condizioni disperate. L’assassino è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio aggravato.

La coppia si era trasferita con i figli da meno di un anno in quella piccola casa in via papa Celestino V, proprio di fianco alla scuola media frequentata dai due figli maggiori. Ana in quella casa, l’altra notte, non ci sarebbe neanche dovuta essere. Poco meno di una settimana prima, infatti, aveva raccontato ai carabinieri che il marito era violento e che per questo era fuggita. Non aveva voluto denunciare l’uomo ma i carabinieri avevano ugualmente attivato la procedura del "codice rosso". Venerdì era tornata nella piccola abitazione, lo aveva fatto senza avvisare le forze dell’ordine. Nella notte seguente è scoppiata una violenta lite. La donna ha provato a difendersi, ha gridato aiuto con tutta la voce che poteva. E lo stesso hanno fatto i suoi figli nel tentativo disperato di salvarsi. Ma l’uomo ha tirato fuori il coltello a serramanico che aveva con sé e ha puntato la lama verso l’addome della moglie. Una, due, tre e ancora altre coltellate l’hanno fatta cadere a terra in un lago di sangue. Dopo la mattanza è fuggito e si è nascosto nel campo da calcio pochi metri dopo l’abitazione.

I carabinieri hanno bloccato ogni via di fuga e durante le ricerche che si sono protratte per circa mezz’ora anche il cane di famiglia è andato incontro all’assassino. Il 53enne è quindi uscito allo scoperto e si è inginocchiato con le mani dietro la schiena per farsi ammanettare. E’ stato arrestato dai carabinieri nella "quasi flagranza" del reato di omicidio aggravato. Nel frattempo i tre figli erano di fianco alla madre.

Il più grande ha provato a tamponare il sangue che usciva e ha chiamato l’ambulanza per poi precipitarsi in fondo alla strada ad attendere i soccorsi. La sorella e il fratellino sono rimasti in casa con la mamma seguendo le indicazioni del più grande che si trovava alcuni metri più in là e li guidava. "Raggiungetemi, ma prima accertatevi che respiri, mettetele uno specchio sotto il naso. Se si appanna significa che è viva".

A chiamare i carabinieri è stata una vicina che, in piena notte, ha sentito delle grida provenire dall’abitazione. La convalida dell’arresto del 53enne, che attualmente si trova in carcere a Villa Fastiggi, è prevista per domani alle 11 in tribunale a Pesaro e lì verrà ascoltato dal gip. Le indagini, cooordinate dal sostituto Irene Lilliu, vengono svolte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile dlla Compagnia di Fano oltre che dai militari di Colli al Metauro. La casa è stata posta sotto sequestro.