
Giorgi Manoshvili e. Daniela Barcellona
Si parla più di drag queen che di opera. Il colorato ed eccentrico allestimento de l’Italiana in Algeri firmato dalla regista pesarese Rosetta Cucchi (in prima questa sera ora 20 al Teatro Rossini), da giorni assurge alle cronache soprattutto per il suo ribaltamento di ruoli, per i suoi travestimenti e in fondo per il dissacrante modo di rompere gli schemi del teatro d’opera. In verità il tema dell’identità di genere nelle riproposizioni moderne non è nuovo, ma come sempre – soprattutto in presenza di un pubblico essenzialmente tradizionalista come quello del Rof – finisce per far discutere e mettere in secondo piano tutto il resto. E dunque eccola la seconda nuova produzione del Rof.
Dmitry Korchak dirigerà l’Orchestra del Comunale di Bologna e il Coro del Ventidio Basso. Rosetta Cucchi si avvarrà della collaborazione del suo abituale team creativo: scene di Tiziano Santi, costumi di Claudia Pernigotti, video design di Nicolás Boni e luci di Daniele Naldi. Nel cast, Daniela Barcellona come Isabella, Josh Lovell come Lindoro, Giorgi Manoshvili come Mustafà, e poi Misha Kiria (Taddeo), Gurgen Baveyan (Haly), Vittoriana De Amicis (Elvira) e Andrea Niño (Zulma). Repliche il 14, 18 e 21 agosto. E in mezzo ad anticipazioni, kermesse colorate davanti al teatro e tanto di drag queen vere ai ricevimenti, il mezzosoprano Daniela Barcellona (Isabella da libretto), sarà la regina dei travestiti.
Si sta divertendo in queste "nuove" vesti? "Sì è un ruolo brillante e comico che amo molto. Isabella è una donna intraprendente e determinata, anche se non lo dà a vedere. In fondo è una che riesce a manovrare tutti e che intorta chi ha intorno pur di ritrovare il suo Lindoro. Con Rosetta (Cucchi ndr), ho lavorato benissimo".
Ma che effetto le fa essere diventata una luccicante drag queen? "Mi sto divertendo molto. Al Rof ho sempre interpretato ruoli en travesti e drammatici; in fondo ho sempre fatto l’uomo. E avevo invidia delle mie colleghe che invece uscivano dai camerini con ciglia finte, bei trucchi, parrucche e vestiti bellissimi che ne esaltavano la femminilità. Quando Palacio mi ha proposto il ruolo di Isabella mi sono detta: finalmente un ruolo da donna! E invece eccomi qua a travestirmi nuovamente ma ora le mie ciglia sono lunghissime!".
Per lei Rossini non ha segreti. Come si è trovata in questo ruolo? "Rossini rappresenta sempre una sfida difficile e per niente scontata. E non lo dico perché sono a Pesaro. Ho affrontato di tutto nella mia carriera Verdi, Wagner e le posso dire che Rossini è il più difficile. Per eseguirlo devi essere in forma e non puoi lasciare nulla al caso; per fare bene Rossini deve essere concentratissima. Sono felice di tornare a casa, dove tutto è iniziato".

