
Spiaggia vuota a Pesaro
Pesaro, 17 giugno 2023 – “Non c’è gente al mare? Perché in città c’è forse qualcuno?" dice Sabina Cardinali, presidente dei bagnini della Cna con uno stabilimento, i bagni Tino, e tanto di ristorante.
Una stagione che doveva essere tutti fuochi d’artificio ha preso una brutta piega: spiagge vuote, ombrelloni chiusi, pochissima gente in acqua tranne la domenica, perché anche di sabato non c’è il pienone. Colpa di chi? Alcuni puntano il dito sulla comunicazione e cioè l’inquinamento del mare "e per questa ragione ci sono state anche delle disdette negli alberghi", dice Fabrizio Oliva ex presidente degli albergatori. Che aggiunge: "Questa situazione si allungherà probabilmente fino alla fine del mese".
La leggenda metropolitana che circola da ormai un paio di settimane è quella che il mare è inquinato tanto che ci sono persone che vanno nelle varie bancarelle del pesce e non vogliono quello appena pescato ma chiedono quello surgelato perché "lo ritengono più sicuro".
"L’acqua dolce è più leggera e sta in superfice e questo determina il colore, mentre per quello che riguarda il pesce devo dire che non è scemo – dice Corrado Piccinetti di Biologia Marina di Fano – per cui va in profondità in cerca dell’acqua salata: io non riesco a capire queste ingiustificate fobìe che circolano. Il colore dell’acqua non ha nessuna correlazione con l’inquinamento. Forse qualcuno spinge per il pesce surgelato perché costa meno..."..
Il mare che non è ancora di bell’aspetto, sta incidendo "ma esistono anche altre componenti – continua Sabina Cardinali -. e cioè il fatto che la gente ha finito i soldi perché vedo atteggiamenti molto diversi tra gli stranieri che arrivano ed i pesaresi e gli italiani in generale. Vedo anche locali dove i giovani si fermano e consumano una birra o poco più. Le strutture, ma non solamente quelle legate alle spiagge, tranne rari casi, non stanno vivendo un momento facile perché il lavoro si concentra tutto nel weekend e questo vale anche per tutti gli stabilimenti che si snodano lungo la ciclabile verso Fosso Sejore. Tanti fattori stanno concorrendo ma alla fine sta pesando il costo della vita che è aumentato a partire anche dai beni di prima necessità: molta gente ha il portafoglio più leggero rispetto allo scorso anno " .
Fabrizio Oliva che per professione monitora non solo il Caravelle ma anche il Baia Flaminia Resort ed altri alberghi, aggiunge: "Anche l’altra sera stavo camminando lungo viale Trieste e non c’era una persona in giro, anzi ho visto anche alcuni bar che erano chiusi. Se si tolgono quei locali dove si vanno a concentrare soprattutto i ragazzi, per tutto il resto un vuoto anomalo pensando che ormai stiamo andando in discesa verso la fine di giugno. Aggiungo anche che da informazioni che ho che ci sono anche alcuni alberghi che hanno occupato solamente 8-10 camere su un totale di 40-50. Il che vuol dire che la situazione è difficile perché comunque il personale lo devi avere e pagare. Un po’ ha inciso il fatto che il tempo non è stato bello, ma soprattutto ha pesato questa leggenda del mare inquinato. Una situazione comunque che non vale solamente per il nostro tratto di litorale, ma lo stesso discorso lo si può fare anche per la Romagna".
Andrea Ranocchi, titolare dello stabilimento "Marevivo" uno di quei bagnini che storicamente lavora soprattutto e quasi esclusivamente con gli stagionali e cioè i pesaresi, aggiunge: "Non capisco, ma non si vedono le famiglie al mare e nemmeno le mamme con i bambini, tranne solamente un po’ il sabato e quindi la domenica". Sabina Cardinali stempera il cattivo umore generale: "Sono tutti in dieta e non sono pronti per la prova costume. Sono entrata in farmacia e gli scaffali erano pieni soprattutto di cibi dieteci e ipocalorici".