MAURIZIO GENNARI
Cronaca

Suore di via Guidi, affare fatto. Finita la telenovela edilizia: "Nel 2026 il via ai lavori"

L’area passa ad una impresa di San Giovanni in Marignano per 2,2 milioni. Terminato un iter lungo una decina d’anni con l’ok del Vaticano e dell’arcivescovo

L’edificio di via Guidi

L’edificio di via Guidi

Pesaro, 18 maggio 2025 – È terminato uno dei più lunghi tormentoni edilizi della storia della città: quello del grande blocco di 3600 metri quadrati, più tutto lo scoperto, delle suore di via Guidi. Lo ha comprato, benché sopra ci siano i vincoli della Sopritendenza, l’impresa guidata da Roberto Sartori di San Giovanni in Marignano. "Sì, abbiamo chiuso perché abbiamo avuto l’ok dal Vaticano per quello che riguarda la suore ed anche quello dell’arcivescovato di Pesaro per la parte invece dei frati – dice Roberto Sartori –. Voglio studiare bene il progetto perché siamo intenzionati a fare una bella cosa, ma penso che si partirà con i lavori a maggio del prossimo anno. I vincoli? Siamo abituati a lavorare nell’ambito delle ristrutturazioni per cui risolveremo e troveremo le soluzioni migliori. Solai di 4 metri? Era peggio se fossero stati di due metri... e comunque le strutture murarie sono in buona stato". Sul blocco delle suore di via Guidi sono passate un sacco di imprese nel corso degli ultimi dieci anni: la prima che ci aveva messo gli occhi sopra fu la Renco, quindi si era fatto avanti con una offerta anche il ‘re’ degli albergatori, Nardo Filippetti. Poi si era seduta ai tavoli delle trattative anche una impresa fanese, De Marchi. Una vicenda seguita da sempre, per le suore, dall’ingegner Alberto Marchetti.

"Anche noi avevamo fatto una offerta – continua Sartori – ma all’ultimo giorno era scattato il vincolo della Soprintendenza per cui era saltato tutto. Poi ci siamo rimessi a tavolino ed abbiamo riparametrato l’offerta (2,2 milioni di euro, ndr) sulla scorta del fatto che l’edificio non si poteva abbattere. Adesso siamo arrivati alla fine ed abbiamo chiuso". Tutti i preliminari e i compromessi sono stati fatti davanti al notaio Cesare Licini per cui il tormentone è terminato soprattutto con buona pace della suore che erano indebitate fin sopra i capelli. Questo spicchio di terra nel mezzo della città – magistrali a due passi così come l’ospedale e il teatro Rossini – da affare facile è diventato difficile quando Italia Nostra iniziò una battaglia per la sua salvaguardia. Vincoli messi e poi tolti anche perché non erano scattati i termine di legge alla fine della costruzione della struttura. Alla fine di un lungo balletto il vincolo è stato posto per il valore storico di questi edifici in mattoncini rossi. Comunque la partita ora si è chiusa e da maggio del prossimo anno entreranno in questo angolo di città le ruspe, le betoniere ed i muratori.

Non è questa di via Guidi la prima operazione che l’impresa di San Giovanni in Marignano chiude in città. "E’ la terza esattamente – dice Sartori – anche perché abbiamo acquistato uno stabile dove stiamo già lavorando per la ristrutturazione in via Giordano Bruno e recentemente abbiamo anche acquistato un altro stabile in via Mazzini".

Da una decina di anni, da quando cioè le suore hanno lasciato lo stabile, tutto il comportato era nel pieno abbandono e di notte entravano i senzatetto per trovare un riparo soprattutto nei periodi invernali.

m.g.