ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Travolto da un furgone: maxi risarcimento

Cagli, quasi otto anni dopo, un cinquantaseienne, allora alla guida di un’auto, ottiene oltre 650mila euro. Condannato anche il Comune

Cagli, quasi otto anni dopo, un cinquantaseienne, allora alla guida di un’auto, ottiene oltre 650mila euro. Condannato anche il Comune

Cagli, quasi otto anni dopo, un cinquantaseienne, allora alla guida di un’auto, ottiene oltre 650mila euro. Condannato anche il Comune

Venne travolto all’incrocio da un furgone che non aveva rispettato il segnale di stop (foto). Ora, quasi 8 anni dopo, il tribunale civile gli riconosce un risarcimento di oltre 650mila euro condannando anche il Comune di Cagli perché la linea di arresto in prossimità dell’incrocio era quasi completamente scolorita. È quanto ha deciso venerdì scorso il giudice civile Anna Mercuri del tribunale di Urbino a proposito di un incidente accaduto il 27 maggio 2017 in cui un fornaio della zona, ora 56enne, assistito dagli avvocati Cristiano e Goffredo Ciancamerla, riportò gravi lesioni e venne soccorso con l’eliambulanza.

L’uomo si trovava alla guida della sua Fiat Panda e stava percorrendo via Mameli verso Pergola quando entrò in violenta collisione con un Fiat Ducato che non diede la precedenza speronando l’auto del 56enne. Il furgone era condotto da un cittadino tunisino di 41 anni e a bordo si trovava anche il proprietario del mezzo, un cittadino pakistano di 54 anni. Per il tunisino che guidava si aprì anche un procedimento penale per lesioni concluso con un patteggiamento. Secondo il tribunale, quindi, la responsabilità di quanto avvenuto è attribuita per il 75 per cento al conducente del mezzo e per il restante 25 per cento all’amministrazione comunale. "Il primo – si legge nella sentenza -per non aver osservato l’obbligo di precedenza posto dalla segnaletica verticale". Secondo il tribunale, tuttavia, se il Comune "avesse posto in essere correttamente la segnaletica orizzontale della linea di arresto avrebbe verosimilmente prevenuto il sinistro aumentando la possibilità (del conducente ndr.) di arrestarsi". E quindi la responsabilità dell’ente è, secondo il tribunale, quella di "non aver adeguatamente adempiuto al proprio obbligo di manutenzione della strada". E infatti, poco dopo l’incidente, la linea di arresto venne ridisegnata. A confermarlo, durante l’udienza del 10 giugno 2022, è stato un vice-ispettore della polizia ascoltato come testimone. "Ricordo di essere transitato qualche tempo dopo – riporta la sentenza – e ho notato la presenza della segnaletica orizzontale".

Il fornaio, a seguito del violento impatto, riportò lesioni molto gravi e un’invalidità permanente che non gli consentirono più di proseguire la propria attività artigiana. L’assicurazione aveva già versato la somma di 390mila euro di risarcimento oltre a un ulteriore indennizzo assicurativo di 57.800 euro. Il fornaio, tuttavia, per il tramite dei suoi legali, ha ottenuto un riconoscimento più ampio pari a 653.225,37 euro oltre agli interessi legali.

Antonella Marchionni

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