
Decreto penale per un 50enne. Aveva procurato lesioni a un 25enne di Cervia durante il soccorso di una giovane travolta a Ravenna in moto da un’auto.
L’infermiere si stava prendendo cura di quella 19enne appena travolta da un’auto mentre viaggiava sul suo motociclo. Un codice rosso: necessario caricarla su una barella per poi portarla in ospedale per accertamenti. Ma all’improvviso si era materializzato un uomo - in seguito rivelatosi essere il patrigno della giovane - il quale, per parlare con la giovane, aveva assestato una spinta all’infermiere e lo aveva pure minacciato. Per quanto accaduto il 31 agosto 2023 a Ravenna, il gip Corrado Schiaretti, su richiesta del pm Raffaele Belvederi, ha emesso più di recente nei confronti di un 50enne residente a Ravenna un decreto penale di condanna convertito in 900 euro di multa (720 in caso di pagamento entro 15 giorni) per lesioni (2 giorni di prognosi) e minacce aggravate perché in danno di un esercente la professione sanitaria: ovvero un infermiere 25enne residente a Firenze ma domiciliato a Cervia e in forza alla pubblica assistenza ravennate che operava per il 118.
Quest’ultimo, tutelato dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri, ha espresso soddisfazione per l’esito del procedimento penale auspicando che provvedimenti come questo si rivelino utili a contrastare le recenti derive di violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari a fronte delle quali è stata anche istituita l’apposita giornata nazionale che si celebra proprio oggi.
Secondo quanto a suo tempo denunciato davanti ai carabinieri della Stazione di Cervia, la vicenda era emersa nel corso di un intervento a Ravenna in via Agro Pontino angolo via Santucci. La chiamata era giunta verso le 16.30: e al loro arrivo, gli infermieri - il 25enne e un collega - avevano trovato una 19enne ravennate a terra. Una circostanza apparsa da subito singolare: la ragazza non aveva più il casco, rimosso da qualcuno e portato chissà dove. In ogni modo l’infermiere aveva assicurato la giovane alla barella per potere iniziare la manovre di trasferimento in ospedale con urgenza. Ma all’improvviso ecco palesarsi un uomo che, incurante degli operatori sanitari, si era rivolto alla ragazza per chiederle come stesse e cosa le fosse accaduto.
A quel punto il 25enne lo aveva invitato a farsi da parte per lasciare lo spazio necessario alle manovre necessarie. Ed è in quel frangente - prosegue l’accusa - che l’uomo, poi rivelatosi essere il 50enne ora condannato - aveva assestato una spinta al 25enne cominciando a minacciarlo con frasi del tipo: "C... vuoi, pezzo di m...! Te ne do ancora!". L’infermiere allora aveva tentato di riportare la calma per continuare il suo lavoro. Grazie al collega, era riuscito a mettere in sicurezza la ragazza per incamminarsi verso l’ambulanza. Tuttavia ancora una volta il 50enne si era messo di mezzo ostruendo il passaggio e di conseguenza ostacolando le operazioni di soccorso: erano seguite altre spinte e altre minacce. Grazie alla sollecitazioni dei presenti, l’uomo alla fine aveva allentato la presa: la prima spinta però aveva in parte pregiudicato la capacità di movimento del 25enne: era stato necessario chiamare colleghi per assicurare alla ferita un adeguato soccorso. Dopo pochi minuti era giunta sul posto una dottoressa oltre alla polizia locale: a quel punto il 25enne aveva riferito agli agenti quanto accaduto poco prima. Intanto il 50enne aveva continuato a inveire con minacce del tipo: "Vengo a casa tua a picchiarti! Ti verrò a cercare ovunque!" E così, grazie anche alla presenza dei vigili, era riuscito a rifugiarsi nell’ambulanza. La destinazione finale - anche per la ferita -, era stata quella dell’ospedale di Cesena, là dove all’infermiere avevano diagnosticato una contusione alla spalla destra.
a.col.