Andrea Rossi, sessanta giorni per capire la tragedia del 17enne

Oggi l’autopsia, ma gli accertamenti saranno completati in due mesi. Intanto potrà essere dato il nulla osta alle esequie

Andrea Rossi, 17 anni, era studente dell’istituto professionale Engim

Andrea Rossi, 17 anni, era studente dell’istituto professionale Engim

Ravenna, 18 giugno 2020 - L’incarico è stato conferito ieri mattina dal Pm Monica Gargiulo al medico legale Matteo Tudini. Ma l’autopsia sul corpo di Andrea Rossi, il 17enne studente dell’Engim morto sabato scorso dopo un breve bagno in piscina, sarà effettuata questa mattina e comunque non restituirà da subito un quadro preciso sui motivi che hanno determinato la tragedia. Il consulente avrà 60 giorni per svolgere un accertamento approfondito. E dovrà indagare non solo sulle cause del decesso, ma anche se il ragazzo soffrisse di patologie pregresse e mai diagnosticate. Intanto già oggi pomeriggio, ad esame autoptico completato, potrebbe essere concesso alla famiglia il nulla osta alle esequie. Il procedimento per omicidio colposo, per ora a carico di ignoti, è scaturito dall’esposto presentato alla Procura dalla famiglia del ragazzo – tutelata dall’avvocato Silvia Brandolini – nel quale si evidenzia come Andrea già da alcuni giorni manifestasse un senso di spossatezza e difficoltà respiratorie, cosa che aveva già dato luogo a due accessi in ospedale.

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Il primo, su consiglio del medico di base, nella prima mattinata di giovedì 11, al pronto soccorso di Ravenna, dove il padre riferiva che le difficoltà respiratorie del ragazzo erano evidenti da almeno tre giorni. Sottoposto ad elettrocardiogramma era poi rimasto per diverse ore su un lettino e non sarebbero state richieste informazioni circa eventuali patologie pregresse del ragazzo o dei famigliari, né sono stati effettuati accertamenti enzimatici e neppure è stato sottoposto a prelievo di sangue. Nel primo pomeriggio, dopo diverse ore di attesa, la famiglia aveva deciso di lasciare l’ospedale. Su consiglio di un infermiere la famiglia aveva avanzato, tramite il medico di base, una richiesta urgente di una radiografia al torace – mentre gli accertamenti radiografici ordinari a causa dell’emergenza Covid sono bloccati –, effettuata il mattino successivo, venerdì 12, durante la quale Andrea continuava a lamentare difficoltà respiratorie. Da qui il consiglio del medico di base a una visita pneumologica, da fissare quanto prima.

Il giorno dopo, sentendosi meglio, il ragazzo aveva poi deciso di partecipare a una festa al bagno Lucciola di Marina, un impegno che aveva già preso da tempo. Qui, intorno alle 17.10 (era arrivato da circa un’ora), dopo un breve bagno nella piscina dello stabilimento, è stato colto da malore e la corsa contro il tempo non è servita. L’auto col medico è poi arrivata 12 minuti dopo, e dopo 14 l’ambulanza. Portato al pronto soccorso, alle 18.30 ne è stato comunicato il decesso.

La Procura ha deciso di acquisire il filmato – particolarmente nitido – nella quale si vede il giovane in acqua avvertire un primo stato di malessere e uscire dalla vasca sorretto dalla fidanzata poi da un addetto dello stabilimento, dove il bagnino di salvataggio ha effettuato anche un tentativo di rianimarlo col defibrillatore. "L’Ausl, come di consueto, garantirà massima collaborazione con gli inquirenti", la precisazione dell’azienda sanitaria.  

l. p.