
Autoriciclaggio e truffa a una banca per acquistare un terreno a Reda
Dalle mascherine alla banca. Da Forlì alla Repubblica Ceca e ritorno. Poi l’acquisto di un terreno a Reda, da rivendere al triplo per la costruzione di un supermercato. Non solo il traffico di droga: l’autotrasportatore forlivese Gianluca Fiore, 46 anni, cercava di far fruttare i proventi (illeciti, secondo la procura di Forlì) anche in altro modo.
Nelle carte dell’inchiesta forlivese l’intera operazione è spiegata dettagliatamente. E comincia con la raccolta illecita di denaro: in tre occasioni diverse, dal 29 dicembre 2020 al 22 settembre 2021 una filiale forlivese di un istituto di credito concede soldi alle società di Fiore. Due volte alla Top Defender srl, una alla Ciuccoli snc (dove Fiore sarebbe dipendente di Giorgio Ciuccoli, per i pm è titolare occulto): 140mila, 750mila e 380mila euro che la banca concede di fronte a documenti falsi. Nei primi due casi vengono mostrati i contratti di una fornitura di mascherine, nel terzo la garanzia sarebbe una falsa manifestazione di interesse per un terreno stimato 2,7 milioni. Nel giro di nove mesi, così, l’autotrasportatore ottiene 1,2 milioni.
Per gli inquirenti, la banca è stata "indotta in errore" ed è vittima di truffa. Anche se devono prendere atto che "non risulta proposta denuncia querela da parte della persona offesa": l’istituto di credito non ha denunciato Gianluca Fiore e Giorgio Ciuccoli. Quando ha invece chiesto conto del prestito da 750mila euro, è stato opposto un rifiuto: quella fornitura di mascherine il 2 ottobre 2021 era andata distrutta nell’incendio di un camion. Appiccato, secondo l’accusa, dal 66enne cesenate su ordine di Fiore.
Cosa fanno, a ogni modo, gli autotrasportatori con questo milione e passa? Cominciano a farlo viaggiare su vari conti correnti: il 15 aprile 2021, ricevuti i 750mila euro, la società Ciuccoli snc ne fa partire 770mila, "in assenza di giustificazione causale", a una società con sede in Repubblica Ceca che ha soci rumeni già in rapporti con Fiore; questi bonificano poi 600mila euro alla Top Defender – che ha il 46enne come amministratore unico – ("senza causale") e, in due diversi momenti, 130mila euro a un parente di Fiore estraneo però all’inchiesta. Questo movimento di capitali configura, secondo la procura, il reato di autoriciclaggio, al fine di "dissimulare la provenienza illecita".
Ma a cosa servono i soldi? A comprare un terreno al numero 2 di via Reda. Il valore è di 1 milione e 630mila euro. Il progetto di acquistarlo è almeno risalente a luglio 2020, quando Ciuccoli versa i primi 50mila euro con un assegno a una immobiliare di Faenza (estranea all’inchiesta). I 140mila euro frutto della truffa del 29 dicembre vengono versati nello stesso modo. Idem i 600mila tornati dalla Cechia nel maggio 2021. Alla fine le società di Fiore mettono sul piatto, secondo i conti della procura, 925mila euro (i restanti 700mila vanno pagati entro 6 mesi). "In tale operazione di investimento immobiliare – scrivono gli inquirenti – si sostanzia l’impiego di capitali provento della truffa in attività economiche-finanziarie e imprenditoriali-speculative era obiettivo di Fiore da oltre un anno. La trattativa era finalizzata alla vendita di tale terreno a uno dei gruppi della grande distribuzione". Sono molti quelli citati, tutti estranei all’inchiesta: Iper Tosano, Lidl, Despar e Conad. Fiore, intercettato, rivela di non avere preferenze: "Che lo vendiamo a uno o che lo vendiamo a un altro, noi vendiamo a chi ci fa fare il lavoro, punto".
Nelle carte parla uno dei testimoni dell’incontro con Despar, dove Fiore manifesta "l’intenzione di inserire dei suoi prodotti all’interno della catena dei supermercati, ovvero prodotti ortofrutticoli biologici". Non se ne fa nulla. A ogni modo, Fiore rivela di avere già un accordo per la cessione al gruppo Conad, per 5 milioni (contattata dal Carlino, la società non ha voluto rilasciare dichiarazioni). La procura ha trovato "conferma" di tale scenario "in un documento rinvenuto all’interno di una cartelletta rossa, da cui Fiore non si separava mai, sequestrata all’interno della Porsche a lui in uso: la manifestazione di interesse all’acquisto di tale terreno da parte del gruppo Commercianti Indipendenti (cioè Conad) per circa 5 milioni". Secondo l’accusa, Fiore voleva comprare e rivendere "con evidenti fini speculativi". Non solo: una volta acquistato il terreno, la Top Defender esibisce una "manifestazione d’interesse del tutto falsa" da 2,7 milioni grazie alla quale la solita banca vien truffata per la terza volta, fornendo 380mila euro.