ANNAMARIA CORRADO
Cronaca

Bansky a Ravenna: al Mar un'opera del geniale street artist

Sono stati acquisiti anche i lavori di Barbara Longhi e, in comodato, del celebre artista. Proposti anche nuovi allestimenti

‘Il lanciatore di fiori’ di Bansky ha un valore di 600mila euro (Foto Zani)

Ravenna, 27 maggio 2021 - Barbara Longhi, Mirko, Emilio Greco, ma soprattutto Banksy: le collezioni del Museo d’arte della città si arricchiscono con preziose opere che spaziano dal passato al contemporaneo. Un parziale riallestimento del patrimonio permanente del Mar ha consentito di fare sorprendenti scoperte e anche di esporre nelle sale del Museo una delle opere più iconiche e celebri di Banksy, ‘Flower Thrower. Il lanciatore di fiori’, apparsa per la prima volta a Gerusalemme nel 2004. Ritrae un uomo palestinese, col volto semiaperto, che sta per lanciare un mazzo di fiori al posto di una pietra. L’opera, del valore di mercato di circa 600.000 euro, non è stata acquistata, ma concessa al Mar in comodato di lunga durata da un collezionista privato.  

"Questo soggetto, dalla sua prima apparizione - ha spiegato Giorgia Salerno, conservatrice del Mar - ha fatto il giro del mondo, seppure con interpretazioni diverse. Per questo la società che rappresenta e cura i diritti dell’artista nel 2014 ha deciso di tutelarla depositandone e registrandone l’immagine. Questa è una delle ultime opere di Banksy, è una serigrafia a edizione limitata che comprende 300 copie e per realizzarla sono stati utilizzati novanta colori".

È stata invece acquistata all’asta nel 2020 dal Museo la ‘Sacra famiglia con San Giovannino e Santa Elisabetta’ di Barbara Longhi. Un olio su tela di grandi dimensioni che è stato collocato in una delle salette dedicate ai Longhi, celebre famiglia ravennate di artisti, di cui il Mar custodisce già diverse opere. Barbara Longhi è una pittrice che merita grande attenzione, anche per il suo ruolo di artista donna ricoperto tra la fine del Cinquecento e il Seicento.

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Il piano terra del Museo, nel quadriportico, ospita un nuovo allestimento che ha riservato alcune sorprese agli studiosi. Durante i lavori di conservazione preventiva sulle opere delle collezioni permanenti, una scultura dalle linee sinuose ed eleganti, raffigurante un nudo di donna, è stata attribuita a Emilio Greco, tra i più importanti scultori del Novecento, dalla conservatrice del Mar, Giorgia Salerno. "L’opera secondo i documenti – spiega Salerno – arriva al museo alla fine degli anni Cinquanta. E finora era stata attribuita ad autore ignoto. In realtà risulta la stessa scultura di Greco esposta alla Biennale di Venezia del 1950, come testimoniano le immagini". La scultura, in terracotta, ha in basso incisa la firma dell’autore. Accanto all’opera di Greco, trovano posto altre sculture e installazioni in un percorso espositivo curato da Giorgia Salerno. È una riflessione sul tema della presenza e dell’assenza, di grande attualità durante l’emergenza Coronavirus che ha costretto i luoghi della cultura a prolungate chiusure. Sono dunque le figure antropomorfe presenti all’interno dei chiostri a ripopolare il Mar, in attesa dei visitatori.

La mostra "Banksy & the street art" si tiene al teatro Arcimboldi

Tra queste anche ‘Prigione’ di Mirko Basaldella. L’opera fu donata al Museo nel 1987, bozzetto originale creato per la sua realizzazione in bronzo della quale si conoscono diverse copie. Il viaggio poi continua dal figurativismo al ricordo dell’arte pop e del Dadaismo, con le opere di Giorgio Morigi, Carlo Leoni, Domenico Matteucci, Andrea Baj, Giorgio Gregori, Giampiero Poggiali Berlinghieri, Demos Ronchi, Erich Turroni e molti altri.