MONIA SAVIOLI
Cronaca

Baraldi: "Più cura per il Parco del Loto"

"La fioritura è ormai ridotta solo a un lontano ricordo"

"La fioritura è ormai ridotta solo a un lontano ricordo"

"La fioritura è ormai ridotta solo a un lontano ricordo"

"Guai a chi mi tocca il parco del Loto". Anna Baraldi nonostante non faccia più parte della Consulta di Lugo Nord non rinuncia al suo ruolo di "pungolo" soprattutto se ad essere sotto alla luce dei riflettori c’è l’ormai annoso problema della fioritura del loto ridotta ormai a un lontano ricordo. E interviene, replicando a quanto affermato dall’assessore all’ambiente, Fausto Bordini, che imputa la scomparsa del loto alla mancanza di ricambio dell’acqua. A stabilirlo sono stati i ricercatori dell’Università di Parma chiamati in causa un paio di anni fa per identificare l’origine del malessere delle piante acquatiche iniziato nel 2017 e che qualche anno dopo era stato anche attribuito al cambiamento climatico. "Dopo i 24.000 euro spesi per l’incarico dei ricercatori e l’utilizzo di altre risorse per mettere a dimora delle piccole piante di loto che stanno pian piano attecchendo, nonostante i problemi di ossigenazione riscontrati, la situazione non sembra migliorata più di tanto" sottolinea. "In questo periodo il laghetto o, meglio, stagno, come lo definisce l’assessore, dovrebbe essere pieno di fiori – ricorda Baraldi –. Il parco è costato al Comune due miliardi e 150 milioni di vecchie lire. Ora le nuove piantine sono circondate da erbacce. Perché non vengono tolte? Di fiori ora, non c’è n’è neppure uno".

"Il degrado è ancora più ampio –aggiunge Baraldi –. I sentieri interni alla zona a bosco a Nord del parco, sono ormai abbandonati. La vegetazione è cresciuta in modo indisciplinato e impedisce di percorrerli. Sarebbe necessario intervenire per rendere il parco di nuovo fruibile alla popolazione come era stato concepito originariamente e non limitarne la funzione a zona di riequilibrio ecologico".

Monia Savioli