REDAZIONE RAVENNA

Botta e risposta per la commemorazione di Muti

Gli Arditi: "Domenica saremo presenti, è un omaggio legittimo". De Pascale: "Fu un violento squadrista, l’apologia del Fascismo è reato"

"Domenica 21 agosto si ripeterà al cimitero di Ravenna la commemorazione del gerarca fascista Ettore Muti, in occasione dell’anniversario della sua morte, e come ogni anno incalzano le polemiche, nonostante dal 2017 il corpo sia stato tumulato in un luogo segreto per volere della famiglia". Mirco Santarelli, responsabile provinciale dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia-Anai ed organizzatore della commemorazione, fa sapere che "saremo presenti e renderemo omaggio al Tenente Colonnello Ettore Muti ed è ora che una certa parte politica, faziosa e provocatoria, se ne faccia una ragione". Anche quest’anno, come raccontato sulle pagine di ieri, la Consulta provinciale antifascista è andata a bussare alla porta della Prefettura, chiedendo di vietare la manifestazione, prevista nel piazzale davanti al cimitero. Negativa però è stata la risposta del prefetto: "È stato annunciato come un corteo silenzioso con deposizione di una corona, quindi non c’è motivo per vietarlo. In Italia c’è diritto alla manifestazione – ha spiegato Castrese De Rosa –, le forze dell’ordine comunque saranno presenti e in caso di apologia del fascismo scatteranno foto utili per la denuncia all’autorità giudiziaria".

Scrive Santarelli: "Non esistono morti di serie A e B, non esistono divieti politico-ideologici! Ed è alquanto triste che la richiesta di divieto avanzata agli organi competenti provenga da coloro che proclamano democrazia e libertà, come è altrettanto triste che tale richiesta venga anche solo minimamente presa in considerazione: più volte Cassazione e Corte Costituzionale hanno ribadito l’assoluta legittimità delle commemorazioni a carattere principalmente religioso che vengono realizzate in omaggio dei defunti".

Anche il sindaco Michel de Pascale è intervenuto sul tema attraverso la sua pagona Facebook.

"Ettore Muti – ha scritto il primo cittadino – è stato un violento squadrista, segretario del Partito Fascista, protagonista di violenze ed efferatezze anche nella nostra città. Nel nostro paese l’apologia di Fascismo è un reato. Come può la celebrazione di un fascista non essere considerata apologia di fascismo? Se lo chiedono da anni le associazioni antifasciste della nostra città e tanti cittadini perbene offesi dalla sparuta pattuglia di “nostalgici” del regime fascista che si raduna ogni anno davanti al cimitero monumentale di Ravenna".

Continua de Pascale: "La dittatura fascista in Italia è stata sconfitta da partigiani e forze alleate, ma nel mondo, anche oggi, dittature, fascismi e privazioni della libertà sono all’ordine del giorno e quindi la Città di Ravenna, medaglia d’oro al valore militare per la guerra di liberazione, continuerà a tenere viva la memoria e a chiedere con forza che manifestazioni apologetiche del fascismo non vengano autorizzate e i comportamenti illeciti perseguiti. Lo dobbiamo a chi ci ha donato la libertà e a quanti nel mondo subiscono oggi i drammi e le umiliazioni che il fascismo fece subire al popolo italiano".