Cagnoni, valido il processo a Ravenna

La Cassazione dichiara inammissibile la richiesta del medico di spostare il processo, lamentando un condizionamento dovuto agli articoli della stampa locale

L’imputato Matteo Cagnoni con il suo difensore, l’avvocato Giovanni Trombini

L’imputato Matteo Cagnoni con il suo difensore, l’avvocato Giovanni Trombini

Ravenna, 27 maggio 2018 – La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso per legittimo sospetto presentato lo scorso ottobre dalla difesa di Matteo Cagnoni, il 53enne dermatologo accusato di avere ucciso la moglie 39enne Giulia Ballestri con premeditazione e crudeltà il 16 settembre 2016 nella villa disabitata di via padre Genocchi, a Ravenna.

L’obiettivo dell’imputato era quello di spostare il processo da Ravenna – che si sta celebrando in corte d’Assise ed è ormai alle battute finali – ritenendo l’ambiente ravennate condizionato e contaminato dalla stampa locale, Carlino in primis, accusata di una campagna a senso unico e di avere già scritto la condanna. La settima sezione della Cassazione ha però rigettato la richiesta, che dunque non potrà essere valutata nel merito da altra sezione, condannando la difesa alle spese legali. Sentenza per il medico attesa per il 20 giugno prossimo.

Ravenna, omicidio Ballestri, gli stratagemmi di Cagnoni per spiare Giulia

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