
Camminata contro la violenza sulle donne del novembre 2024; nel tondo, Giulia Cecchettin
Ravenna, 20 febbraio 2025 – “La nostra storia finirà come quella di Filippo e Giulia”. Queste parole, pronunciate da un quarantunenne di Potenza, risuonano come un’inquietante minaccia e riportano alla memoria il tragico femminicidio di Giulia Cecchettin per mano di Filippo Turetta, un caso che ha sconvolto l’Italia intera. Ora per l’uomo è stato chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti in famiglia, accusato di una lunga serie di violenze fisiche e psicologiche nei confronti della ex moglie. Le accuse contro di lui sono gravissime. La moglie, vittima di continue vessazioni, ha trovato il coraggio di rivolgersi a Linea Rosa, denunciando una lunga serie di maltrattamenti iniziati nel luglio 2022.
Le violenze non erano solo verbali: insulti, umiliazioni e minacce erano accompagnati da episodi di aggressione fisica. Anche durante la gravidanza, la donna non ha trovato tregua. Un episodio su tutti lascia sgomenti: durante un litigio, l’uomo le ha sferrato un calcio nella pancia, dicendole che avrebbe dovuto abortire quando glielo aveva chiesto, e in altre occasioni l’ha scaraventata contro il muro, lasciandole segni evidenti sul volto. Le parole con cui la denigrava ogni giorno dipingono il ritratto di una relazione divenuta un incubo: “Non mi devi rompere, devi stare zitta”, “Hai disturbi mentali, ti devi far curare”, “Non sei capace di fare nulla”. Dopo il parto, il disprezzo non si è fermato: l’ha accusata di essere diventata brutta e grassa, minacciandola di portarle via il figlio. Un crescendo di violenze che ha reso la vita della donna insostenibile. Il caso è arrivato in tribunale con il rinvio a giudizio deciso dal Gup Janos Barlotti.
L’imputato, difeso dall’avvocato Carmine Ricciardella, ha chiesto il rito abbreviato condizionato all’acquisizione di alcune documentazioni e l’udienza preliminare, davanti al Gup Janos Barlotti, è fissata per inizio aprile. Nel frattempo, la vittima, assistita dall’avvocato Valentina Bartolini, si è costituita parte civile. L’ultima minaccia, risalente al 10 dicembre 2023, lascia senza parole. “La nostra storia finirà come quella di Filippo e Giulia”, una frase che evidenzia non solo la pericolosità dell’uomo, ma anche la tragica realtà di molte donne che vivono sotto la costante minaccia di un compagno violento. Fortunatamente, in questo caso, la vittima è riuscita a chiedere aiuto prima che fosse troppo tardi.
l. p.