Green pass falsi Ravenna, il medico è ai domiciliari

Il gip Corrado Schiaretti li ha concessi dopo la parziale confessione di Mauro Passarini che è accusato di avere procurato decine di certificati verdi fasulli

Il dottor Mauro Passarini

Il dottor Mauro Passarini

Ravenna, 17 novembre 2021 - Il gip Corrado Schiaretti ha concesso i domiciliari al medico Mauro Passarini, 64 anni di origine bolognese ma da tempo residente a Marina di Ravenna dove mercoledì sera è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di avere simulato vaccinazioni Pfizer con il proposito di fare ottenere falsi Green pass a decine di no vax, alcuni anche in cambio di danaro.

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L'istanza di scarcerazione era stata presentata dall'avvocato difensore Carlo Benini al netto dell'interrogatorio di garanzia di lunedì mattina di fronte allo stesso Gip Schiaretti. Il pm Angela Scorza, alla luce della parziale confessione dell'indagato e alla sospensione da parte dell'Ausl quale medico vaccinatore, non si era opposta alla richiesta.

Nell’interrogatorio di garanzia di lunedì mattina il dottor Passarini ha negato di avere mai ricevuto danaro. Ha però ammesso che si prestava a simulare la vaccinazione di quei no vax che andavano da lui e glielo chiedevano: con la lista dei 79 Green pass sotto, ha indicato chi effettivamente è andato per vaccinarsi (circa solo un terzo del totale) e chi per simularlo. Ha infine indicato in un guaritore-pranoterapeutica di una città veneta che aveva conosciuto in occasione di seminari, la persona che avrebbe fatto il suo nome a diversi no vax del Nord (soprattutto dalla provincia di Belluno ma nella lista ci sono arrivi pure dalle province di Venezia, Udine, Torino e Rovigo) giunti poi ai suoi due ambulatori a Ravenna, uno a Marina e uno in città.

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Per quanto riguarda lui stesso, Passarini ha respinto la definizione di ‘no vax’ essendosi autovaccinato. Tuttavia ha in sintesi spiegato di essersi prestato alle richieste dei no vax perché riteneva il vaccino pericoloso e nocivo. Sui 1.550 euro trovati in tasca al momento della prima perquisizione della squadra Mobile, il 17 ottobre, ha detto che li aveva dimenticati lì dopo averli prelevati per un corso di meditazione giorni prima. E di mera dimenticanza ha parlato anche per le 13 fiale di vaccino Pfizer ritrovate dagli inquirenti sempre il 17 ottobre, abbandonate a temperatura ambiente (cioè ormai inutilizzabili) su un lettino di un ambulatorio. Deve rispondere di falso, peculato e corruzione.