
Gruppo Cassa. Chiuso il bilancio 2023 con un utile netto in crescita del 27.74%
Raccolta in crescita, utile in forte aumento e dividendo a 51 centesimi o una azione ogni 30 possedute. Nella lettera agli azionisti, il presidente Antonio Patuelli ha reso noto che il consiglio di amministrazione della Cassa di Ravenna (capogruppo dell’omonimo Gruppo bancario che comprende oltre alla capogruppo, Banca di Imola, Banco di Lucca e del Tirreno e tre società di prodotti e servizi con sedi a Ravenna, Imola e Milano e una società a controllo congiunto, la Consultinvest Asset Management SGR Spa con sede a Modena) su proposta del direttore generale Nicola Sbrizzi, ha approvato i risultati individuali della Cassa e consolidati del Gruppo Bancario relativi all’esercizio 2023. E i conti indicano risultati positivi, sia per a Cassa che per il Gruppo Bancario che fa segnare un utile record, nonostante l’alluvione che ha duramente colpito innanzitutto la RomagNa, l’Emilia e la Toscana.
Partendo dalla Cassa, l’utile netto dell’operatività corrente della banca, dopo le necessarie rettifiche, i più che prudenziali accantonamenti e nonostante anche i costi obbligatori straordinari per salvataggi di banche concorrenti, è cresciuto a 32,052 milioni (+14,21%). E, sulla scorta dei risultati raggiunti, il Cda della Cassa ha deliberato la proposta di distribuzione di un dividendo, ulteriormente aumentato, nella forma di una azione ogni 30 possedute (senza oneri fiscali per l’azionista) o, a richiesta, in contanti, di 51 centesimi di euro per azione (+15,91%). La raccolta diretta è aumentata a 4.809 milioni di euro (+3,1%) mentre quella indiretta è salita a 5.454 milioni di euro (+6,6%). In lieve frenata gli impieghi (-2,5%), a quota 3.283 milioni, che risentono della riduzione della domanda.
I dati relativi ai coefficienti patrimoniali di Vigilanza al 31 dicembre 2023 confermano e rafforzano ulteriormente l’elevata patrimonializzazione della banca visto che il CET 1 Ratio della Cassa è del 20,49% e il Total Capital Ratio è cresciuto per la Cassa al 21,83%. Passando al Gruppo bancario Cassa, il totale della raccolta diretta è di 6.829 milioni di euro (+3,56%), la raccolta indiretta è a 7.646 milioni di euro (+7,17%) mentre gli impieghi a famiglie e imprese ammontano a 4.170 milioni di euro (-4,66%). L’utile netto consolidato è salito a 41,5 milioni di euro (+27,74%), risultato mai raggiunto in precedenza; sul fronte dei coefficienti patrimoniali di Vigilanza il CET 1 Ratio di Gruppo è del 16,04%, più del doppio del 7,85% richiesto dalle Autorità al Gruppo Cassa nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale SREP.
Il Total Capital Ratio è cresciuto per il Gruppo al 17,58%, rispetto al 12,05% richiesto dalle Autorità. Il bilancio consolidato del Gruppo Cassa, mostra un margine d’interesse a quota 127 milioni di euro (+4,7%), commissioni nette a 90,1 milioni di euro (+2,9%), e margine di intermediazione a 221,3 milioni di euro (+2,4%); le rettifiche di valore e gli accantonamenti per rischio di credito sono a quota 25,8 milioni di euro (-26,9%) e il risultato netto della gestione finanziaria è di 195,5 milioni di euro (+8%) con costi operativi per 134,2 milioni (+1,6%). Le spese amministrative risentono dei costi obbligatori straordinari per salvataggi di banche concorrenti per 8 milioni di euro.
Per la migliorata qualità del credito, il totale di tutti i crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) è del 2,1% del totale degli impieghi netti. Da sottolineare, infine, come le crisi finanziarie sviluppatesi dal 2008 in poi sono state superate dalla Cassa di Ravenna sempre con bilanci in utile e mai ricorrendo ad aumenti di capitale onerosi per gli azionisti.
Giorgio Costa