REDAZIONE RAVENNA

Impegno e disillusione. Un secolo di Gramsci

Al teatro comunale ‘Chiari’ di Cervia questa sera alle 21 va in scena lo spettacolo della compagnia Studio Doiz.

Mauro Lamantia in scena, nei panni di Antonio Gramsci, nello spettacolo ‘Gramsci Gay’ della compagnia ravennate Studio Doiz

Mauro Lamantia in scena, nei panni di Antonio Gramsci, nello spettacolo ‘Gramsci Gay’ della compagnia ravennate Studio Doiz

Per la rassegna ‘Teatri d’Inverno – Sguardi sulla drammaturgia contemporanea’ Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta questa sera alle 21 al teatro comunale ‘Walter Chiari’ di Cervia, la sua produzione ‘Gramsci Gay’, uno spettacolo della compagnia ravennate Studio Doiz, scritto da Iacopo Gardelli, interpretato da Mauro Lamantia e diretto da Matteo Gatta.

Antonio Gramsci ha la capacità di parlare direttamente all’inquietudine delle coscienze. Leggerlo oggi dà l’impressione di leggere pagine scritte da un alieno; tale è la grandezza del personaggio in termini di valore assoluto (tra i pensatori politici più studiati al mondo), tale è la distanza, palpabile, tra quelle parole e la retorica da mass media alla quale ci siamo abituati. Gramsci muore però nel 1927, lasciando noi un secolo dopo a interrogarci sulla sua eredità.

La notte del 10 novembre 2019 è stato deturpato un murales raffigurante il volto di Gramsci sul carcere di Turi, a Bari, dove il filosofo sardo trascorse cinque dei suoi dieci anni di prigionia e scrisse gran parte dei Quaderni dal Carcere. Una mano anonima ha scritto ‘Gay’ sulla fronte con l’acrilico rosso. ‘Gramsci Gay’ è diviso in due quadri: nel primo siamo nel 1920. Un Gramsci non ancora trentenne arringa gli operai torinesi all’indomani del fallimento dello storico sciopero delle lancette. Il secondo quadro è ambientato ai giorni nostri: Nino Russo, il nostro vandalo del murales di fantasia, viene colto in flagrante e trascinato in commissariato per un interrogatorio molto diverso da quello che si aspetta. Questi due eventi, a cent’anni di distanza l’uno dall’altro, tessono fili invisibili sui significati di impegno e disillusione, fiducia e indifferenza, fuoco e cenere.

Biglietti 10 euro intero, 5 ridotto under 29. Prevendite online su Vivaticket. Info. 0544.975166 e www.accademiaperduta.it.