REDAZIONE RAVENNA

In perenne caccia di un letto. In ospedale 42 volte e 6 in dormitorio

Ravenna: alla fine il 25enne è stato arrestato dalla polizia locale per resistenza perché non voleva andarsene via

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale (foto di repertorio)

Ravenna, 1 giugno 2024 – Il suo obiettivo appariva chiaro: riuscire a pernottare. Basti pensare che dal 2018 in pronto soccorso ci è andato per ben 42 volte lamentando mal di testa o malesseri affini: e tutte le volte, anche al netto di esami approfonditi come la Tac, i disturbi si sono rivelati del tutto inconsistenti. L’ultimo tentativo, questa volta in un dormitorio parrocchiale, gli è costato l’arresto per resistenza e minacce nei confronti degli agenti della polizia locale intervenuti per farlo andare via.

Protagonista delle sortite, è un 25enne originario del Bangladesh, senza fissa dimora e con permesso di soggiorno rilasciato l’anno scorso con scadenza quest’anno. Nei guai il ragazzo ci si è letteralmente infilato mercoledì mattina quando ha tentato in tutti i modi di restare nella struttura di accoglienza legata alla parrocchia di San Rocco nonostante fosse già stato allontanato dal medesimo luogo con denuncia di don Pawel del 15 maggio scorso per invasione di edifici. L’intervento degli agenti è scattato poco dopo le 8 in seguito a segnalazione del personale in servizio alla casa di accoglienza ‘Buon Samaritano’.

Il 25enne è stato allora invitato ad andarsene, come peraltro era accaduto già il 14, 16, 18, 25 e 27 maggio. Ma una volta arrivato sull’uscio, ha prima spinto un agente e poi è scappato lungo via Renato Serra. Raggiunto dopo pochi metri, ha provato a dare un pugno a un vigile e ha sferrato un calcio al collega pronunciando queste minacce: "Vi taglio la testa".

Quindi è ritornato verso il dormitorio assestando altre spinte e persino arrivando ad afferrare una bici per scaraventarla contro gli agenti. A quel punto i vigili hanno usato lo spray urticante: ma nemmeno così il 25enne si è calmato.

È seguita una breve colluttazione solo al termine della quale il ragazzo è stato bloccato e dichiarato in arresto, come peraltro avvallato dal pm di turno Monica Gargiulo. Dalle successive verifiche è emerso che su di lui pendono precedenti di polizia analoghi: resistenza, interruzione di pubblico servizio e oltraggio. Una volta accompagnato in una cella di sicurezza, ha cominciato a lamentare dolori alla testa.

E così è stato chiamato il 118 che con un’ambulanza ha portato il 25enne fino in ospedale (la 43esima volta) per accertamenti medici dai quali non è emersa nessuna problematica. Il precedente suo ingresso in ospedale, ritenuto come gli altri del tutto pretestuoso, era stato fatto il 27 maggio, cioè in coincidenza del precedente tentativo di rimanere nel dormitorio parrocchiale.

Giovedì scorso in tribunale davanti al giudice Cosimo Pedullà e al viceprocuratore onorario Katia Ravaioli, il 25enne, difeso dall’avvocato Marco Bertozzi, si è chiuso in un ostinato mutismo. Dopo la convalida del suo arresto, il giudice ha disposto il divieto di dimora sull’intera provincia di Ravenna in attesa del processo.

a.col.