Isola delle Rose, Rudy: "Il mio incredibile sogno"

Neumann, per trent’anni imprenditore a Milano Marittima, fu ambasciatore della micro nazione creata da Giorgio Rosa

Il film su Netflix racconta la storia vera dell'Isola delle Rose

Il film su Netflix racconta la storia vera dell'Isola delle Rose

Milano Marittima (Ravenna), 22 gennaio 2021 - Fu il primo (e unico) ambasciatore dell’Isola delle Rose. Lui, Wolfang Rudy Neumann, tedesco, per quasi trent’anni intraprendente imprenditore alberghiero a Milano Marittima, allora, era il 1968, aveva poco più di 30 anni ed era in Italia da tre lustri. "Mi cercò Giorgio Rosa, io stavo allenandomi per la Pola-Cervia sugli sci trainato dal motoscafo. Dopo l’impresa del 24 maggio, tre ore, 43 minuti e otto secondi, diventai l’ambasciatore di quella pazza, piccola, splendida isola tutta di ferro in mezzo all’Adriatico. Dovevo tenere le pubbliche relazioni e i contatti con la stampa di tutto il mondo e in particolare con quella tedesca".

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Neumann , che dal 1980 è tornato a vivere in Germania, a Monaco, ma che ha mantenuto inalterati i contatti con la riviera, all’epoca era gestore dell’hotel delle Nazioni di Milano Marittima. Il nome di Rudy Neumann è tornato alla ribalta in questi tempi per via del film sull’Isola delle Rose prodotto da Netflix, dove la figura dell’imprenditore tedesco e ambasciatore è interpretata da un suo connazionale, Torn Wlaschiha. "Fino al primo maggio del 1968 ben pochi si erano accorti dell’isola. Poi da quel giorno, quando cioè Giorgio Rosa ne proclamò l’indipendenza e issò la bandiera, tutto il mondo puntò gli occhi su quell’atollo di ferro in acque internazionali, a sei miglia al largo di Rimini": Wolfang Neumann porta con grande leggerezza le ottantaquattro primavere e da qualche tempo, grazie prima al ‘revival’ di quelle portentose estati degli ‘anni Sessanta’ a Cervia promosso dal ‘Carlino’ e ora al film di Sydney Sibilia, che ha visto e apprezzo molto, rivive quelle esperienze con profonda emozione e altrettanto orgoglio.

Quando tre anni fa lo contattai a Monaco e gli feci la prima intervista dopo quasi 50 anni da quegli eventi estivi, mi confidò: "Sto ricordando fette della mia vita che avevo praticamente dimenticato". Non a caso poi, il Comune di Cervia, nell’estate del 2018, in occasione del 106° anniversario di Milano Marittima, gli ha consegnato un riconoscimento quale protagonista dello sviluppo turistico della città. Racconta Rudy: "Ricordo che l’isola era veramente piccola, l’ingegnere Rosa l’aveva costruita già da tempo, lui aveva diversi progetti turistici e imprenditoriali, ma sembrava che non facesse notizia. Dopo quella proclamazione dell’indipendenza e il grande battage mediatico che ne conseguì, il mare circostante cominciò a riempirsi ogni giorno di barche, barchette, motoscafi, un sacco di gente, centinaia di persone, che volevano vedere la novità. E io tenevo i contatti con i giornalisti che venivano da ogni parte del mondo: arrivavo sull’isola facendo sci nautico, così nel frattempo mi allenavo per le mie imprese".

Ma durò poco. Fu proprio per via del clamore mondiale che il governo italiano (era presidente del Consiglio il democristiano Giovanni Leone), nonostante l’isola sorgesse in acque internazionali, dodici chilometri dalla costa, decise l’arrembaggio con polizia e unità militari. Era il 25 giugno del 1968. L’ingegner Rosa cominciò una estenuante battaglia giudiziaria, ma la decisione finale fu il bombardamento dell’isola: fu fatta saltare fra l’11 e il 13 febbraio 1969 con due tonnellate di esplosivo. Wolfang Rudy Neumann era giunto in Italia, a Riccione, all’età di 17 anni. L’hotel ‘Vienna & Touring’ cercava personale e lui, che studiava alla scuola alberghiera di Bad Gaistein, in Austria, venne giù.

L’anno dopo passò alla Villa Fiore, sempre a Riccione, poi nell’estate del 1955 si trasferì all’hotel Internazionale di Milano Marittima come capo ricevimento e l’anno successivo divenne direttore dell’hotel delle Nazioni che poi ha gestito per quindici anni. Con Ruydy lavorava anche la sorella, Susanne Budi-Neumann, diventata poi cittadina cervese. Rudy, assieme all’imprenditore e artista Silvano Collina, fu l’inventore dei pranzi e degli aperitivi in mare, diventati icona del turismo cervese degli anni Sessanta. Pioniere della traversata con gli sci da Pola a Cervia, Neumann si cimentò anche nell’attraversata dell’Adriatico da Trieste a Cervia appeso al paracadute trainato dal motoscafo. L’impresa fu portata a termine nell’aprile del 1970: quattro ore e sedici minuti.