Le alluvioni sono figlie di un modo di vivere insostenibile

L'articolo di Lidiano Cassani rassicura la signora Cavina su come tutti, inclusi gli abitanti del pianeta, contribuiscano al disastro ambientale. Invita a cambiare stile di vita per evitare futuri eventi catastrofici come gli allagamenti a Bagnacavallo.

Vorrei rassicurare la mia concittadina signora Cavina (autrice della lettera pubblicata sul Carlino del 17 maggio, ndr) sul che lei stessa, come il sottoscritto e come qualunque altro abitante del pianeta, fatta eccezione forse per qualche popolazione amazzonica o di altre zone simili, fa parte della catena del disastro che anche ieri ha portato ad allagare alcune zone di Bagnacavallo. Finché non impareremo a vivere senza distruggere il pianeta, bruciando fonti di energia fossile che liberano in atmosfera anidride carbonica intrappolata milioni di anni fa in residui organici che noi oggi usiamo per spostarci, spesso da soli a bordo di vetture da un paio di tonnellate di peso, la situazione non avrà rimedio, per quanto bravi ed ineccepibili possano essere gli amministratori pubblici, ai cui errori e alle cui imprevidenze oggi la signora addebita le conseguenze di fenomeni atmosferici sempre più estremi. Certamente ha ragione quando dice che sono disastri prevedibili.

Gli scienziati avvertono da trent’anni sulle conseguenze inevitabili di un modo di vivere insostenibile, ma tutti facciamo più o meno orecchie da mercante quindi, di che ci lamentiamo? O cominciamo ad andare a piedi, da ieri mattina perché siamo già in ritardo, o quello che ieri è avvenuto a Bagnacavallo capiterà sempre più spesso e su estensioni sempre maggiori, e con conseguenze sempre più devastanti. Riprogettare e ricostruire territori fortemente antropizzati come la pianura padana non è questione di dirlo, richiede decenni di opere adeguate alle necessità, e neanche stiamo cominciando a rendercene conto, come appunto la signora dimostra. L’eccezionalità degli eventi, che la signora pare negare, è resa evidente dai numeri, intensità e volume delle piogge in una data area ed in un determinato periodo di tempo. Tanta acqua su tanto territorio in tanto poco tempo. Ci sono dati ufficiali a dimostrarlo. Ad ogni modo, quello che nel maggio 2023 non aveva precedenti, avrà con ogni probabilità molti seguiti, e forse neanche a troppa distanza di tempo. Tanto vale che ce ne rendiamo conto, senza nasconderci dietro errori o inefficienze pur presenti dei vari amministratori e governanti locali o meno che siano.

Lidiano Cassani