Ravenna, la procura. “Giudizio immediato per Matteo Cagnoni”

I pm hanno chiuso le indagini per l’omicidio di Giulia Ballestri

Matteo Cagnoni e Giulia Balestri (Zani)

Matteo Cagnoni e Giulia Balestri (Zani)

Ravenna, 23 marzo 2017 – La Procura ravennate ha chiuso le indagini chiedendo al Gip un giudizio immediato per Matteo Cagnoni, il 51enne dermatologo da sei mesi in carcere con l’accusa di avere ucciso a bastonate in testa la moglie 39enne Giulia Ballestri dopo averla attirata con uno stratagemma la mattina del 16 settembre scorso nella villetta di famiglia, da tempo disabitata, a Ravenna. A questo punto si è in attesa che il giudice indichi la data, notificandola a tutte le parti, per l’inizio del processo in Corte d’Assise.

Cagnoni era stato fermato dalla polizia all’alba del 19 settembre nei pressi della villa paterna a Firenze dopo un’iniziale fuga. Tra gli elementi raccolti nel corso delle indagini della squadra Mobile ravennate coordinate dai Pm Alessandro Mancini e Cristina D’Aniello, spiccano le impronte isolate sul sangue della vittima nella villa di via Genocchi e che l’accusa riconduce a Cagnoni.

Ma anche i messaggini emblematici che il dermatologo aveva spedito la notte del fermo prim’ancora di potere conoscere la effettiva portata dell’accaduto. Movente dell’omicidio, secondo l’accusa, la separazione in corso e il fatto che la donna da mesi avesse un nuovo uomo.

Gli avvocati di Cagnoni - i bolognesi Giovanni Trombini e Francesco Dalaiti - ne hanno di recente chiesto la scarcerazione o in subordine i domiciliari con braccialetto elettronico. Anche su questo fronte si è in attesa della risposta del Gip.