Mesi per il passaporto: "Richieste duplicate"

Si è passati dai 7.300 del 2019 ai 16mila del 2022. "Abbiamo aumentato il personale dell’ufficio, ma con questi numeri è dura"

Mesi per il passaporto: "Richieste duplicate"

Mesi per il passaporto: "Richieste duplicate"

Le attese sono lunghe, i numeri relativi alle richieste impressionanti. Il Covid, dopo averci tenuti per quasi due anni chiusi in casa, ci ha lasciato addosso la voglia di viaggiare. Ma attenzione a dove volete andare: fuori dall’Europa (o in Regno Unito) se non avete già un passaporto valido potrebbe non essere così facile ottenerne uno. Negli ultimi mesi sempre più spesso in tutta Italia si è parlato del caos passaporti, e Ravenna non è esente dalla questione. "Il problema c’è – spiega Francesco Baratta, dirigente della divisione di polizia amministrativa della questura di Ravenna – anche se qui è più contenuto rispetto ad altrove. Il ritardo è di 58 giorni. Nel 2019 erano 20, stiamo lavorando per velocizzare il processo". Ciò significa che ora 58 giorni sono quelli che servono in media dal momento della presentazione della domanda, portando in questura o nei commissariati di Faenza e Lugo la documentazione necessaria alla richiesta, a quello in cui effettivamente è pronto il passaporto.

Ma come si fa la domanda? Esclusivamente online, prenotando un appuntamento in questura o in uno dei due commissariati della provincia. E il nodo per l’utente è qui, perché all’accesso con Spid il sito informa che non c’è nessuna disponibilità. "Dopo il Covid l’affluenza è tale – spiega Baratta – che non appena carichiamo dei posti si riempiono subito". Gli appuntamenti vengono messi a disposizione nei tre mesi successivi e per prenotarne uno occorre pazienza e un po’ di fortuna, controllando più volte il sito: se a ciò si sommano i 58 giorni dal momento della richiesta, ne consegue che per ottenere un passaporto servono mesi e mesi di attesa. "Il brutto è che abbiamo anche parecchi appuntamenti inutilizzati di gente che si prenota e poi non si presenta – prosegue Baratta –. L’altro giorno 18 su 64 non sono venuti: dispiace, quei posti potevano essere usati da qualcuno che ne ha necessità".

La questione sta tutta nei numeri. Come spiega Baratta infatti nel Ravennate nel 2018 e nel 2019, prima della pandemia, la media era tra 7.200 e 7.300 passaporti rilasciati all’anno. Nel 2020 e nel 2021, con il Covid, si è scesi a 3.000. Poi nel 2022, con la spinta per tornare a viaggiare, il boom: 16mila richieste. "Basta fare due conti per capire perché si sia creato questo caos – dice Baratta –. Abbiamo avuto più del doppio delle richieste del 2019 con la stessa capacità produttiva. Abbiamo dovuto rinforzare l’organico ai passaporti con personale dagli altri uffici".

Per cercare di venire incontro all’utenza dallo scorso agosto la questura ha fatto quattro giornate di open day in giorni festivi. Altri due open day sono in programma il 18 e il 26 febbraio, ma si tratta di occasioni rivolte prevalentemente a persone che hanno urgenza di ottenere il passaporto per motivi di salute o di lavoro: "È un canale preferenziale a cui chiediamo di accedere con una lettera del datore di lavoro o documentazione medica, e siamo sempre riusciti ad accontentare chiunque avesse un’urgenza – aggiunge Baratta –. Servono delle motivazioni valide, altrimenti diventerebbe un metodo speculativo. Certo, è capitato che siano venute persone che avevano prenotato i voli per un viaggio di piacere all’estero e avevano bisogno del passaporto. Sarebbe buona regola avere il documento prima di prenotare, ma le nostre valutazioni sono molto aperte e abbiamo sempre cercato di non far perdere il viaggio a nessuno". Le giornate di open day vanno sempre in coppia: nella prima si presentano le domande e nella seconda si consegnano i passaporti pronti. Per ogni giornata si sono presentate in media 200 persone. "Oltre al Covid, anche la Brexit ha aumentato le domande – conclude Baratta –. Pensi a tutti i ragazzi che vanno in vacanza studio... O a tutti i turisti diretti a Londra".

Sara Servadei