
La donna si era recata in Pronto Soccorso dove le era stata refertata una frattura al naso
Secondo lei il periodo successivo alla loro separazione era stato segnato da angherie, perlopiù verbali, culminate con un’aggressione nella quale aveva riportato la frattura delle ossa del naso. Lui in tribunale aveva negato tutto, ridimensionando l’accaduto in un contatto del tutto accidentale. Ieri mattina il giudice Piervittorio Farinella (viceprocuratore onorario Simona Bandini) ha condannato l’uomo – un medico di Faenza ultrasessantenne – a sei mesi, pena sospesa, per le lesioni aggravate dalla relazione affettiva tra imputato e parte offesa, mentre lo ha assolto perché il fatto non sussiste per lo stalking in ragione del quale gli era stato imposto il divieto di avvicinamento alla ex, che gli è stato revocato.
Il medico faentino era finito agli arresti domiciliari in ragione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Sabrina Bosi a fine 2023 sulla base degli elementi raccolti dalla polizia. Le difese – avvocati Nicola Laghi e Claudio Regoli –, al netto dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Corrado Schiaretti, avevano chiesto la revoca della misura o una sua attenuazione (il pm titolare del fascicolo Marilù Gattelli aveva chiesto la custodia in carcere).
La vicenda era arrivata sui tavoli della questura ravennate quando il 28 novembre di due anni fa la donna si era presentata agli uffici della squadra Mobile per raccontare cosa a suo avviso stesse accadendo con l’ex. Dichiarazioni le sue – secondo l’ordinanza del gip Bosi – "dettagliate, coerenti e non dettate da sentimenti di malanimo". Peraltro rafforzate dalla certificazione del pronto soccorso del 20, 21 e 23 e novembre. I due avevano avuto una relazione andata avanti per cinque anni circa. E, alla rottura, si erano manifestati alcuni problemi anche nella gestione dei figli. È in quel contesto – proseguiva l’accusa – che si era verificata l’aggressione per una prognosi di una ventina di giorni. Era il 20 novembre 2023: lei si trovava in auto quando l’uomo aveva afferrato una borsa piena di libri e, a due mani, gliela aveva scaraventata in faccia: "Con tanta forza, io ero pietrificata", avrebbe poi spiegato a verbale la donna. Lì per lì non aveva capito bene limitandosi a pronunciare un generico "cosa stai facendo?". Poi aveva ingranato la retromarcia ed era scappata via. Più tardi era andata in pronto soccorso a Faenza dove le avevano diagnosticato una frattura del setto nasale.
Secondo la denuncia di lei, l’uomo non aveva mai accettato il fatto che la donna lo avesse lasciato: e così "perdeva la ragione passando poi alle aggressioni". Al giudice l’indagato aveva riferito di non avere mai aggredito la ex ammettendo solo di averle sbattuto la busta con i libri sulle gambe perché era nervoso e che, nel frangente, poteva essere accaduto che inavvertitamente la busta avesse raggiunto pure il naso di lei. Ma sul resto delle contestazioni aveva negato tutto: sia gli insulti che le aggressioni riducendo la vicenda a meri litigi. Ieri per il medico è arrivata la condanna a sei mesi, pena sospesa, per le lesioni aggravate, mentre l’uomo è stato assolto per lo stalking.
Milena Montefiori